L'accusa di Juan Jesus
Inter-Napoli, bufera su Acerbi: "Mi ha chiamato neg***o"
Un nuovo caso di razzismo sconvolge il calcio italiano e fa quasi sorridere a pensare che si sia materializzato proprio nella giornata in cui la Serie A si spende nella lotta contro la discriminazione razziale. Con tanto di adesivi sulle giacche dei giornalisti e messaggi fatti leggere agli allenatori intervistati, al grido di: “Keep Racism Out”.
L’episodio spiacevole si è consumato durante il posticipo tra Inter e Napoli, protagonista al minuto 60’ il difensore nerazzurro Francesco Acerbi ed il suo collega di ruolo avversario, il brasiliano Juan Jesus. Il giocatore di Calzona, autore del gol del pareggio partenopeo, è diventato bersaglio di un insulto razzista da parte di Acerbi in seguito ad un contrasto tra i due su un calcio d’angolo. Un normale contatto di gioco. I due hanno battibeccato a lungo e, sul successivo corner per il Napoli, l’arbitro La Penna ha dovuto ascoltare le proteste del difensore azzurro. Dal labiale che Juan Jesus rivolge al direttore di gara in cerca di giustizia, si capisce che dice: “Mi ha detto sei un ne***ro e questo non mi sta bene”. Con tanto di indice puntato proprio all’adesivo presente anche sulla maglia dell’arbitro in lotta al razzismo.
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Acerbi ha provato a giustificarsi da subito con Juan Jesus, scusandosi già in campo, ma il brasiliano ha poi continuato la protesta anche con Dimarco, altro nerazzurro, ribadendo: “Non va bene, non va bene”.
La situazione, poi, è stata chiarita maggiormente dallo stesso difensore del Napoli ai microfoni di DAZN nel post-partita: “Acerbi è andato un po’ oltre con le parole, ma poi si è scusato. Dentro al campo ci sta dire di tutto, ha visto che è andato oltre. Spero che non accada più, perché è un ragazzo intelligente”. Un adesivo e un messaggio letto freddamente, evidentemente, non bastano a cambiare la cultura del nostro sport. Si attendono scuse ufficiali di Acerbi, per far sì che la vicenda non porti ad ulteriori polemiche, anche se una squalifica per lui sembra inevitabile. Le ipotesi più "estreme" parlano di 10 giornate di stop e l'esclusione dalle prossime due gare della Nazionale.