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Lazio, Immobile aggredito? Lo "sfregio" di Lotito: "Io sotto scorta ma non mi lamento"

"Io vivo sotto scorta da 20 anni". La tensione è alle stelle in casa Lazio dopo le dimissioni di Maurizio Sarri. E le parole di Claudio Lotito fanno capire bene l'umore fra i biancocelesti. Ieri, venerdì 15 marzo, il presidente ha partecipato come relatore a una lezione tenuta alla Luiss, organizzata dal suo ex giocatore e ora avvocato, Guglielmo Stendardo. All'uscita dell'università, Lotito ha commentato l'addio dell'ormai ex allenatore: "Se è stato un fulmine a ciel sereno? Sì. Mi ha detto che ha avuto la sensazione di essere stato tradito. Da chi? Dovete chiederlo a lui".

Confermatissimo l'arrivo di Igor Tudor, ex allenatore di Udinese e Marsiglia, che prenderà le redini della squadra: "Lui è sicuramente in grado di indirizzare il gruppo avendo esperienza e carattere. Potrà impiegare le risorse che gli verranno messe a disposizione nel migliore dei modi".

 

 

A far discutere però sono state le parole di Lotito in riferimento a Ciro Immobile. Il capitano della Lazio è da giorni vittima di episodi di tensione con i tifosi in giro per la città. L'ultimo, in ordine di tempo, il confronto con un uomo che lo ha insultato in mezzo alla strada mentre l'attaccante era in compagnia del figlio di 4 anni. La società aveva condannato il gesto con un comunicato: "Tutta la S.S. Lazio esprime piena solidarietà al proprio capitano Ciro Immobile ed alla sua famiglia per le inquietanti ed inaccettabili aggressioni subìte nei giorni scorsi. Lo sport, e di conseguenza il suo valore etico, deve rimanere tale: qualsiasi atto di violenza verbale o fisica deve ricevere condanna unanime, fermamente e senza giustificazioni".

Il presidente della Lazio non ha mostrato però tutta questa vicinanza, anzi. Alla domanda di un giornalista che gli chiedeva conto del fatto, il senatore di Forza Italia ha risposto piccato: "A me succede tutti i giorni. Guardate, io vivo sotto scorta da 20 anni, ricevo su questi telefoni cinquecentomila minacce di morte ogni giorno, rivolte a me e alla mia famiglia. Ho società per ottomila dipendenti, ma non mi pare di fare tutto questo clamore. Non mi sembra, o sbaglio? Punto e basta. Non dico altro".