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MotoGp, Bastianini avvisa Bagnaia: "Il titolo una discussione tra noi due. E penserò solo a me stesso"

Leonardo Iannacci

Si riparte. Dopo la Formula 1, muove i primi passi anche il mondiale di MotoGp con il gran premio del Qatar che registra un weekend piuttosto movimentato: domani le prove libere con le pre-qualifiche (ore 18, diretta su Sky e streaming su Now), sabato la gara Sprint (ore 17) e domenica il gran premio vero e proprio (ore 18). A corollario le gare di Moto2 e Moto3. Grazie al cielo, a differenza della Formula 1 dove le Rosse annaspano alle spalle delle Red Bull, qui le Rosse Ducati vanno come razzi e Pecco Bagnaia parte con un’idea fissa, fare tris nel mondiale. 

Gli avversari non mancano, dalle Ducati della scuderia Gresini con Marc Marquez ritemprato dopo l’annata disastrosa in Honda alle KTM e Aprilia che potrebbero rappresentare, in alcuni gran premi, le sorprese di un campionato che si preannuncia comunque intrigante. Tra i rivali di Bagnaia, però, c’è anche il suo compagno di squadra: Enea Bastianini reduce da un 2023 tutt’altro che esaltante, caratterizzato da cadute, infortuni e pochi risultati buoni. Il riminese, che da ragazzino aveva come idolo Marco Simomcelli, è voglioso di far tornare a ruggire la Bestia che è lui».

Bastianini, che mondiale si annuncia? A senso unico, con Pecco a fare la lepre come Verstappen in Formula 1?
«Quest’anno non vi annoierete, ragazzi. Sarà un mondiale molto diverso a quello della passata stagione. Ci sono anch’io, quest’anno. Nel 2023 ho subìto due infortuni non banali e non sono riuscito quasi mai a essere a mio agio».

Le rinnovate sicurezze arrivano dai test pre-mondiale?
«Esatto. Con la Ducati GP24 è scattato subito il feeling e ho visto che posso essere veloce. In questo weekend di gara le condizioni saranno diverse dai test, quindi è meglio restare coi piedi per terra».

Come spesso accade negli sport motoristici, il peggior avversario ce l’ha in casa: Bagnaia. Ha studiato come batterlo?
«Pecco ha dimostrato già nei test di essere veloce e si è presentato qui in Qatar forte di due titoli vinti di fila. Quindi per tutti è il rivale da battere. La differenza è che quest’anno, a differenza del passato, mi sento nella condizione giusta e parto con una regola: devo pensare solo a me».

Lei è nato a Rimini, come Marco Simoncelli, suo idolo d’infanzia: come si diletta quando non corre?
«Da ragazzo ero una promessa nei tuffi, ora l’acqua la frequento quando vado a pescare. Esercizio che mi rilassa».

E la cosa che la rilassa meno?
«Sono le levatacce. Detesto correre i warm-up all’alba».

Qual è stato il momento più difficile nel suo complicato 2023?
«Le due cadute, a Portimao e a Barcelona. Sono stati entrambi momenti brutti, soprattutto per i lunghi tempi di ricupero. Ho perso parecchie gare e non ho guidato mai al cento per cento dal punto di vista fisico».

A Portimao la scivolata al decimo giro le ha fatto perdere la leadership del campionato. Poi, in Catalogna, ha subìto due fratture e si è operato sia alla caviglia che alla mano sinistra. Ha mai temuto per la carriera?
«Quello no. Anzi, sono molto orgoglioso di come sono riuscito a superare due situazioni dal genere grazie all’aiuto della Ducati che mi è stata molto vicina. Mi sono ripreso e, alla fine della stagione, abbiamo portato a casa una bellissima vittoria in Malesia».

La nuova Ducati va davvero così forte come hanno suggerito i test?
«La moto va bene ed è ancora più stabile della Desmosedici GP23. Il bello è che, dopo questi aggiornamenti, riusciamo a staccare forte come facevo due anni fa con la Gp22».

Le Ducati, ufficiali o non ufficiali, hanno dominato in lungo e in largo il campionato 2023. I nuovi interventi al motore sono sostanziali?
«Quelli al motore sembrano essere piccole modifiche ma in realtà aiutano parecchio e, di questo, sono contento».

Sarà un mondiale ricco di avversari agguerriti: Jorge Martin vorrà vendicare la sconfitta dello scorso anno e molti riflettori sono puntati su Marc Marquez: in Ducati lo spagnolo tornerà il fenomeno di prima? «Marc sarà un rivale tosto, un pilota che ha vinto otto mondiali non può essere fuori dalla partita. Non so se per la bagarre mondiale ma per i primi tre posti lo vedo bene. Eccome». 

La voglia di riscatto basterà per farla tornare a essere la Bestia che abbiamo conosciuto nel 2020, quando ha vinto il mondiale di Moto2, e poi nella MotoGp 2022?
«C’è la fretta di dimostrare, soprattutto a me stesso, di essere veloce e costante. Sarà questo duplice desiderio che farà la differenza».

Domenica si corre su una pista che le è cara, pronostico?
«Nel 2022 qui a Doha ho vinto la mia prima gara mondiale. Quindi, essere moderatamente ottimisti è d’obbligo».