Come la mettiamo?
Lele Adani, un elenco per umiliare Allegri: "Vi faccio questi nomi"
Il secondo k.o. di fila dopo quello con l’Inter, l’1-0 casalingo da parte dell’Udinese, ha allontanato probabilmente definitivamente la Juventus dalla vetta di campionato e dal sogno di poter rubare il titolo all’Inter, diretta sempre di più verso la seconda stella (il 20° Scudetto). E Lele Adani, da casa sua, è tornato a scatenarsi contro Massimiliano Allegri, lasciando a "padre tempo il compito di svelare la verità rispetto a chi, anche nel mondo della comunicazione, fa finta di non capire”. Il nocciolo della questione non è esclusivamente l'incapacità dell'attuale allenatore bianconero nel dare un gioco e un'identità differenti alla squadra, nonostante abbia a disposizione una rosa di livello, ma anche sul valore della rosa bianconera in confronto a quella di Simone Inzaghi.
Adani sulla rosa bianconera
Adani lo ha fatto ribadendo un concetto già espresso alla Domenica Sportiva, quando discusse con Pecci e Collovati sul valore della rosa bianconera, a suo dire non superiore di quella nerazzurra, sottolineando che “c'è un lavoro e c'è un percorso” da parte dell’Inter, riuscita a valorizzare diversi parametri zero, e dall’altro lato ci sono le alte spese della Juve (come Vlahovic pagato 90 milioni alla Fiorentina). "Rabiot, Locatelli, Yildiz, Milik, Chiesa, Cambiaso che è da Real Madrid… — è l'incipit del video di Adani —. Stavo facendo due conti anche sul valore delle rose, perché ultimamente dobbiamo fare i contabili, i commercialisti… solo che settimana scorsa qualcheduno ha fatto finta di non capire”.
Adani contro Allegri: “Se il calcio era così semplice, si può vedere una partita del genere?”
E ancora: "Dopo quello che è accaduto stasera (lunedì sera, ndr) si pongono il dubbio se uno ha ragione o meno… — ha aggiunto Adani —. Ma un giusto non chiede ragione. Un giusto, soprattutto nel mestiere della comunicazione, per avere giustizia l’unica cosa che chiede è partire dalla verità. Dalla verità poi cominciamo a dibattere”. L'ultima parte della clip è dedicata più direttamente ad Allegri, da cui prende in prestito l'espressione sul "calcio che è una cosa semplice" e la usa a mo' di spazzaneve per fare spazio alla verità dei fatti. "Oppure com’era il calcio? Semplice? Ma se è semplice, possiamo vedere una partita del genere? — tuona Adani —. Se è così semplice, perché le scuse sono finite. Le scuse sono finite. Responsabilità, comunicazione corretta, autocritica, analisi profonde, giuste, perché l’Udinese non aveva Bierhoff, Alexis Sanchez, Marcio Amoroso… non aveva questi calciatori. La verità è una: che padre tempo, come sempre, opera in silenzio".