Il testimone

Jannik Sinner impensabile, Max Giusti: "Cosa gli ho visto fare con l'oste romano"

Si parla solo, o quasi, di Jannik Sinner. Ovvio, dopo la leggendaria impresa agli Australian Open nella finale contro Daniil Medvedev, una vittoria che scrive una pagina di storia del tennis. E si parla molto del "freddo" Sinner, ragazzo posato e riservato, ma con una mentalità e una determinazione che fanno paura.

Ma sicuri che sia poi così "freddo"? Una testimonianza che smentisce la convinzione arriva direttamente da Max Giusti, il comico che è anche consigliere della Federtennis, interpellato dalla AdnKronos. E Giusti premette: "Molti pensano che Jannik sia freddo e glaciale, ma non è così. È un ragazzo pieno di emozioni, solo che ha imparato a gestirle, ed è di una simpatia che per me è difficile infilare una battuta prima di lui quando siamo tra amici. Con la battuta mi frega sia in campo che fuori", rivela.

Quindi, un aneddoto che conferma quanto detto: "Ricordo ancora una sera a Roma, durante gli Internazionali di Tennis, quando andammo dal mio amico Angelone agli Spaghettari, a Trastevere. Lui, con un oste romano, a prendersi in giro tutto il tempo. Fuori dal calcio, per me c'è Valentino, Tomba e ora Sinner". Insomma, lo Jannik che non ti aspetti.

 

Max Giusti conosce l'altoatesino da tempo, i due sono molto legati. E aggiunge: "Ho incrociato Jannik che aveva 12 anni e mezzo, quando il mio amico Alex Vittur (il manager di Jannik Sinner, ndr) mi disse: Ho visto il ragazzino più forte che c'è. Ho pianto per Jannik, per Alex, per la sua famiglia. Amo il tennis, ho la fortuna di avere un'accademia di tennis, di lavorare con la Federazione italiana tennis e vedere questi ragazzini. E visto che Jannik ha dormito sul mio divano, credo che non lo venderò più...", conclude Max Giusti.