Il campione al Quirinale
Jannik Sinner spiazza Mattarella: "Il discorso? Non l'ho ancora preparato"
L'incontro tra Jannik Sinner e Sergio Mattarella al Quirinale? Non proprio una priorità per il 22enne fenomeno del tennis azzurro, reduce dal trionfo agli Australian Open. La visita istituzionale era stata programmata a dicembre dopo la vittoria dell'Italia a Malaga in Coppa Davis, e rinviata non senza imbarazzo per lo scarso preavviso con cui era stata organizzata, con i giocatori azzurri che prima di Natale avevano già prenotato i (pochi) giorni di vacanza prima di iniziare la preparazione per la stagione 2024.
Un calendario ingarbugliato che ha fatto slittare tutto a dopo il primo dei 4 tornei dello Slam. Coincidenza perfetta, visto che Sinner è destinato a salire al Colle da "eroe", primo italiano a vincere a Melbourne e primo a fare suo uno slam dai tempi di Adriano Panatta, nell'ormai lontanissimo 1976.
L'altoatesino, però, non sembra particolarmente emozionato, mostrando quella tranquillità glaciale rivelatasi decisiva anche nella rimonta disperata nella finale contro il russo Daniil Medvedev, che era avanti 2 set a zero. Giovedì prossimo Jannik sarà da Mattarella insieme ai compagni di Nazionale Arnaldi, Sonego, Musetti e Bolelli, il presidente della Federtennis Biraghi e il capitano Volandri. "Il discorso? Lo devo ancora preparare. Sono stato un po' preso", ha spiegato con tutta la calma del mondo Sinner, dalle colonne del Corriere della Sera.
Che Jannik sia vagamente allergico ai palcoscenici pubblici, politici e non, preferendo pallina e racchetta (per fortuna del nostro tennis) lo conferma anche la frase rubata sul Festival d di Sanremo. Il direttore artistico Amadeus sogna di averlo ospite d'eccezione all'Ariston tra pochi giorni, ma Sinner ha ammesso candidamente: "Non vorrei andarci". E tanti saluti su chi sogna di lucrare sulla fama raggiunta dal fenomeno di San Candido per meriti sportivi.