Il mago tedesco

Klopp: "Lascio il Liverpool". Rumors clamorosi dalla Serie A

Addio Liverpool. L'annuncio a sorpresa del tecnico tedesco Jurgen Klopp manda in depressione i tifosi dei Reds ed esalta, sui social, quelli del Milan che sognano nell'approdo del "mago" a Milanello.

Ipotesi suggestiva, certo, ma con un paio di ostacoli non da poco: in Inghilterra l'ex allenatore del Borussia Dortmund è arrivato a percepire 19 milioni l'anno dopo vari rinnovi a partire dall'approdo ad Anfield, nel 2015. Secondo, Klopp si è detto "senza energie" e ha spiegato che molto probabilmente avrà bisogno di prendersi un anno sabbatico. Difficilissimo, dunque, vederlo su un'altra panchina il prossimo giugno. Di sicuro, ha letteralmente giurato, non allenerà nessuna squadra di Premier League. Troppo grande il legame con il Liverpool, troppo folle l'amore che lo lega ai tifosi della Kop, il settore più caldo del tifo di Anfield, amore che va ben oltre il curriculum di tutto rispetto che recita tra le altre cose una Champions League nel 2019 e il ritorno al titolo nel 2020, dopo un digiuno lungo 30 anni. 

 

 

 

Klopp ha spiegato di aver comunicato già a novembre la sua decisione di rescindere anticipatamente il contratto in scadenza nel 2026 al club. Klopp ha incarnato in tutto e per tutto l'immagine del nuovo Liverpool: fantasioso, spregiudicato, letale anche grazie a giocatori come Coutinho, Salah, Firmino o Manè. Arrivato nell'ottobre 2015 dopo aver portato il Borussia Dortmund alla conquista della Bundesliga e a una finale di Champions, Klopp ha lasciato in bacheca oltre a scudetto e Champions anche una Fa Cup, una Coppa di Lega, una Supercoppa europea, e un mondiale per club, oltre a una percentuale di partite vinte del 60,7% difficilmente eguagliabile. L'annata più amara è stata quella del 2021-22 quando i Reds vinsero le due coppe inglesi ma si fecero superare all'ultima giornata dal Manchester City in campionato e furono sconfitti dal Real Madrid nella finale di Champions League a Parigi. 

 

 

 

Il tecnico di Stoccarda, soprannominato The Normal One nei suoi primi anni inglesi per contrapporlo a Josè Mourinho, ha provato a dare una spiegazione: "Amo assolutamente tutto di questo club ma il fatto che io prenda ancora questa decisione dimostra che sono convinto che sia quella che devo prendere. E' che sono a corto di energia. Dopo tutti questi anni insieme, il rispetto per il club è cresciuto, l'amore è cresciuto e il minimo che devo alla società è la verità e questa è la verità". 

 

 

 

"La scorsa annata è stata una specie di stagione super difficile - ha ricordato Klopp il 56enne -, per me è stato molto importante poter aiutare a riportare questa squadra sui binari". Ora, però, consapevole di allenare "una squadra davvero buona con un potenziale enorme", "ho potuto ricominciare a pensare a me stesso e questo è stato il risultato", ha detto il tecnico di Stoccarda, "non è quello che voglio fare, è solo quello che penso sia giusto al 100%". Infine un'esortazione a giocatori e tifosi per chiudere bene i quattro fronti su cui i Reds sono ancora in corsa, Premier League, Fa Cup, Coppa di Lega e Champions: "Spremiamo tutto da questa stagione e abbiamo un'altra cosa di cui sorridere quando guarderemo indietro nel futuro".

 

 

 

Tra i primi a commentare la notizia in Italia è stato l'allenatore della Juve, Massimiliano Allegri: "Sicuramente non termina qui la sua carriera, proseguirà altrove con altri successi, perché è un grandissimo allenatore". Come detto, particolare entusiasmo ha generato la notizia tra gli appassionati italiani. In agitazione quelli del Napoli, alla ricerca di un nuovo "guru" dopo Luciano Spalletti. E come detto la stragrande maggioranza dei milanisti, che sembrano preferirlo di gran lunga ad Antonio Conte. E c'è chi si sbilancia: Gerry Cardinale, pur di arrivare a Klopp nel 2025, se davvero il tedesco volesse stare fermo un giro, potrebbe anche proporre a Stefano Pioli di restare un altro anno. Miglior traghettatore di lui non ci sarebbe.