Bertolucci, "Sinner? Bel ragazzo ma...": la frase che fa il giro del mondo
C’è un ragazzo italiano di 22 anni che sta letteralmente riscrivendo la storia del tennis e questi corrisponde al nome di Jannik Sinner, primo italiano in assoluto a centrale la finale degli Australian Open. E non solo, lo ha fatto battendo ancora una volta il mostro sacro dello sport con la racchetta, il numero uno del seeding Novak Djokovic in quattro set (6-1; 6-2; 6-7; 6-3). Nonostante un match point fallito al tie-break del terzo set, il tennista di Sesto Pusteria ha giocato in modo straordinario ed ha esploso tutta la sua gioia a fine gara:
“Ho perso con Nole a Wimbledon in semifinale, ma fa tutto parte del percorso. Oggi ho cercato su spingere e ho avuto un match point nel terzo, ma ho sbagliato sul dritto. Ci sta, non vedevo l’ora di scendere in campo con lui e ora sono felice di poter condividere questa vittoria con la mia famiglia e il mio team. Ho imparato da Djokovic il gioco imprevedibile".
Domenica, alla Rod Laver Arena, affronterà uno tra Daniil Medveedev e Aleksander Zverev per provare a centrare un successo di portata incalcolabile per il tennis italiano, mai così in alto come con l’altoatesino. Dovesse uscire il russo in semifinale, Sinner potrebbe, vincendo il torneo, agguantare la terza piazza del ranking e aumentare un prestigio che è già salito alle stelle.
Tra i primi ad applaudire Sinner dopo la vittoria su Djokovic c’è un altro mito azzurro, Paolo Bertolucci, che così lo apostrofa su X: “Un “mostro” Jannik Sinner! Bel ragazzo… Ma un mostro tennistico”. Il giornalista Vincenzo Martucci lo esalta, invece, così: “Un mostro! 63% di punti con la seconda, zero palle break concesse: Sinner è più forte di Djokovic e va in finale agli Australian Open, la prima italiana di sempre, la prima sua”. Per Novak Djokovic, oltre alla sconfitta, anche la beffa: non perdeva a Melbourne Park da 6 anni e 33 partite, era il 2018 al quarto turno contro Chung, e non aveva mai perso in semifinale o in finale. Questo per tranquillizzare chi avesse ancora dubbi… sì, Jannik Sinner è entrato già nel mito.