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Djokovic "crocifisso da Sinner": la foto clamorosa negli spogliatoi
Dal "crocifisso in sala mensa" di fantozziana memoria Nole Djokovic è passato al "crocifisso sul centrale degli Australian Open". Il merito sportivo è tutto di Jannik Sinner, il 22enne di San Candido che con una partita perfetta ha travolto 3-1 il serbo numero 1 al mondo, dominatore del circuito, "padrone" del cemento di Melbourne e alla ricerca del Grande Slam, forse l'ultima possibilità della sua carriera visti i 36 anni (ancora splendidamente portati).
I social italiani sono impazziti per l'impresa del rosso altoatesino, sebbene tutta la marcia australiana sia stata all'insegna di una superiorità tecnica, atletica, tattica e mentale davanti a qualsiasi avversario. Non è un caso che solo Djokovic sia riuscito fin qui a strappargli un set, al tie break, quello del 2-1. Segno inequivocabile che Sinner, oggi, ha raggiunto lo status di fenomeno fatto e finito. Non più sorpresa, non più speranza.
Al di là dei commenti entusiasti, su X è un florilegio di sfottò e ironie. Qualcuno, sul 2-0, ricordava l'inquietante precedente di Wimbledon 2022, quando Sinner poco più che bambino era 2-0 su Djokovic prima di subire la straordinaria rimonta del serbo. Oggi però è un altro giorno, un'altra musica. E un utente condivide una foto dello stretching pre-partita di Nole, con la sbarra dietro alla schiena.
"Qui Nole si stava preparando, prima del match, a farsi crocifiggere da Jannik Sinner". Novak non riderà, anche perché sul groppone aveva già due partite perse pesantissime contro l'azzurro, quelle della semifinale di Coppa Davis Italia-Serbia a Malaga, a dicembre, nell'individuale e nel doppio (senza contare quella ininfluente ma significativa nel round robin delle Atp Finas di Torino, pochi giorni prima). Se sarà un "passaggio di consegne" o l'inizio di una rivalità destinata a durare per tutto il 2024, perlomeno, lo vedremo. Ma oggi è l'Italia del tennis a fare festa, ancora una volta, davanti al più grande.