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Djokovic, Bertolucci sicuro: "Piuttosto...", Sinner è già spacciato?
Per il 36enne Novak Djokovic la semifinale degli Australian Open contro l'azzurro Jannik Sinner "sarà la partita dell'anno". Potrebbe sembrare strano, visto il curriculum impressionante del serbo, intoccabile numero 1 del ranking Atp, ma strano non è per chi mastica tennis da decenni come Paolo Bertolucci.
L'ex azzurro della gloriosa Coppa Davis 1976, nel corso della tradizionale "Telefonata" con l'amico ed ex collega Adriano Panatta, il podcast per Il tennis italiano, si è lasciato andare a una profezia sul match che venerdì attende Nole e Jannik. Il primo ha eliminato l'americano Fritz in quattro set, il 22enne altoatesino di San Candido ha invece avuto la meglio sul più ostico Andrey Rublev, numero 5 al mondo, per tre set a zero, portando a 5 partite e 0 set concessi ai rivali il suo impressionante ruolino a Melbourne 2024.
A pesare, in semifinale, potrebbe essere l'inesauribile sete di vendette sportive di un cannibale come Djokovic. "Lui pur di non perdere contro Sinner potrebbe decidere di buttarsi dal decimo piano, piuttosto", ironizza Bertolucci prima di farsi serio: "Farà di tutto, per lui sarà la partita dell'anno. Dopo quello che è successo in Coppa Davis veramente ci sarà bisogno di un Sinner al 100% per fare partita". Il riferimento è al dicembre magico di Sinner: prima la vittoria nel round robin delle Atp Finals di Torino, che ha scatenato l'entusiasmo dell'italtennis, quindi la sconfitta in finale, poi l'apoteosi della vittoria in semifinale di Coppa Davis a Malaga, Italia-Serbia finita 2-1 con due vittorie di Sinner contro Djokovic, nel singolo e nel doppio.
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Insomma, Nole ha voglia di rivalsa, di far capire che è ancora il più forte e che i giovani, come l'italiano o lo spagnolo Carlos Alcaraz numero 2 al mondo, devono ancora aspettare. "Anche perché se perde contro Sinner gli salta subito il Grande Slam, che è quello che vuole fare", sottolinea Panatta. "E questo potrebbe essere l'ultimo anno", conclude Bertolucci con un filo di preoccupazione.