Miracolo

Jannik Sinner, i tre minuti al tie-break che hanno fatto la storia: una rimonta mostruosa

Tre minuti per fare la storia. Tanto ci è voluto a Jannik Sinner per recuperare un secondo set praticamente perso e sterzare in maniera decisiva il match contro il russo Andrey Rublev. Alla fine finisce tre set a zero il 22enne altoatesino, che si qualifica così alle semifinali degli Australian Open dove affronterà il numero 1 di tabellone e ranking Atp Nole Djokovic. Tre set a zero, ma senza quei tre minuti la partita forse sarebbe andata diversamente, così come il torneo fin qui perfetto del rosso di San Candido: 5 partite, 0 set concessi agli avversari.

Ma il secondo set è stato il più difficile di tutta l'avventura vissuta fin qui a Melbourne. Dopo il 6-4 al primo, siamo sul 6-6 e 5-1 per Rublev al tiebreak con ben 4 palle set. Sinner non si scompone e inizia a macinare il suo gioco, in maniera inesorabile. Si parte con un ace sporco, si prosegue con un improvviso e straordinario dritto a incrociare che taglia letteralmente le gambe al russo e mozza il fiato al pubblico.

 

 

 

Ed è qui che cambia l'inerzia. Sul 5-3 Rublev perde ogni sicurezza e si fa sovrastare dall'italiano, mandando in rete in un tentativo disperato di difesa e poi rispondendo male alla battuta di Sinner. Gli ultimi due punti sono uno smash di Jannik, ormai in pieno controllo, e un rovescio largo di Andrey. Due set a zero, una mazzata piscologica che segna il proseguio della serata. 

 

 

 

"Come ne sono uscito? E chi lo sa - scherza a caldo l'italiano - abbiamo cambiato campo, c'era un pochino di vento, ho vinto un punto e poi i due in risposta. Ed ero 5-4. Quei momenti sono quelli che mi piacciono, i punti in pressione mi eccitano".