Formula 1
Ferrari, Leo Turrini: "Non vendo palle". Cattive notizie sulla monoposto
Brutte, bruttisime notizie per i fan della Ferrari. Anche il Mondiale 2024 rischia di diventare ben presto un calvario per Charles Leclerc, Carlos Sainz e di conseguenza per le migliaia e migliaia di "malati di Rossa" italiani e non. A riferirlo, sul Quotidiano nazionale, uno dei massimi esperti di Formula 1 italiani, Leo Turrini, decano dei giornalisti sportivi e memoria storica del Circus e di Maranello. Che papale papale, nel suo affilatissimo articolo, invita a non credere su quanto stanno facendo trapelare dal Cavallino.
Piloti sorpresi in positivo dai test? Grandi novità in grado di ribaltare i rapporti di forza con la Red Bull? Ottimismo dilagante? Tutte balle, di fatto. "Non prendete sul serio le indiscrezioni su clamorosi progressi al simulatore - scrive Turrini -. Miglioramenti anche consistenti ci sono. Ma tutti sanno, nell’ambiente, che Red Bull a luglio 2023 ha interrotto lo sviluppo su una vettura dominante e insomma ci siamo capiti". Niente illusioni, insomma. Si rischia di riascoltare sempre la stessa, noiosissima musica con Max Verstappen alla ricerca dell'ennesimo strabiliante record. E tutti gli altri a guardare sperando di limitare i danni e i secondi di ritardo.
"In Ferrari sono convinti di avere eliminato i difetti strutturali dell’ultima auto - prosegue Turrini -. Hanno lavorato molto su sospensioni, distribuzione dei pesi, gestione del pacchetto complessivo in funzione della usura gomme". Tuttavia, chiosa, la penna di QN, "l’obiettivo, qualunque cosa venga detta al disvelamento della creatura, non sarà il Mondiale".
"Mi dispiace, io non vendo palle - conclude il giornalista con quello che sembra un mix di orgoglio e amarezza -. Il traguardo ragionevole è vincere almeno cinque gare, dando il senso di una inversione di tendenza. Poi, se parti bene le cose possono cambiare: ma nessuno inventa niente e conviene tarare le ambizioni sulla realtà fattuale". Chi spera in un miracolo di Frederic Vasseur (l'uomo che ha sostituito Mattia Binotto, considerato a suo tempo l'uomo dei disastri) dovrà aspettare: "Adrian Newey non abita qui", è la fulminante battuta di Turrini, un colpo al cuore per tutti i ferraristi nostalgici.