Ex attaccante

Lavezzi, "ipomania": cos'è e perché è ricoverato

Droga? No, ipomania. L'ex attaccante del Napoli Ezequiel Lavezzi è ricoverato in una clinica, ma la droga non c'entrerebbe nulla. Qualche tempo fa c'erano state le voci su un presunto accoltellamento dopo una rissa in famiglia, poi quelle su un ricovero per disintossicarsi da sostanze o da alcol, e infine il racconto di una crisi psichiatrica. C'è stato non poco mistero sulle sue condizioni di salute, insomma. A fare chiarezza, però, ci ha pensato uno dei suoi avvocati, Mauricio D'Alessandro, che a So Foot ha smentito l'ipotesi droga e ha detto: "Va molto bene, l'evoluzione è molto favorevole. Resterà in cura per 21 giorni e poi avrà la possibilità di andarsene o restare a seconda delle sue condizioni. I medici stanno cercando di stabilizzarlo, prima di vedere se ha bisogno di cure più lunghe. Non ha ricevuto terapia intensiva come è stato detto". 

L'avvocato, poi, ha spiegato che Lavezzi "soffre di ipomania, un disturbo cronico che colpisce l'umore. Aveva già subito in passato le conseguenze di questa patologia, non è in cura per consumo di stupefacenti o alcol, ma per curare un disturbo psichiatrico che potrebbe spingere qualcuno a farsi del male. Nel cuore della notte ha sentito un rumore e ha pensato che ci fossero persone in casa, così è successo. Quando ha lasciato l'ospedale, ha cercato di superare la crisi da solo. In generale, possono essere necessari dai quindici giorni a un mese. Ma non ci è riuscito, ecco perché è andato in clinica. Non è una patologia che si cura dicendo semplicemente: non andare a ballare. Richiede cure mediche".

 

 

 

Il Pocho, dopo essersi ritirato nel 2019, ha vissuto delle situazioni poco piacevoli: un caso di ricatto e sextape, una separazione difficile dalla ex fidanzata Natalia Borges, fino alla recente rivelazione della frode da parte del suo ex procuratore Alejandro Mazzoni di cui sarebbe stato vittima.