All'Olimpico
Inter in fuga: piega la Lazio e vola a più 4 sulla Juve
Fuga scudetto per l'Inter. Con un gol per tempo dei soliti Lautaro Martinez e Thuram, l'Inter passa per 2-0 in casa della Lazio nel posticipo della 16/a giornata di Serie A e porta a +4 il vantaggio in classifica sulla Juventus. Una dimostrazione di cinismo disarmante quella degli uomini di Inzaghi, che lasciano di fatto nelle mani della Lazio il pallino del gioco per tutto il tempo ma la puniscono con due incursioni chirurgiche a cavallo tra i due tempi.
Il 'toro' Lautaro fa centro per la 15esima volta in campionato grazie ad una dormita della difesa laziale, Thuram risponde con il suo settimo gol in Serie A chiudendo un micidiale contropiede orchestrato da Barella. Il resto è puro contorno, con la squadra di Sarri che fa soltanto il solletico alla rocciosa difesa nerazzurra. Con la vittoria numero 13 su 16 partite, l'Inter manda un messaggio fortissimo a tutte le rivali: per lo Scudetto quest'anno c'è poco da fare. Entrambe le squadre sono reduci dall'impegno di Champions.
Nella Lazio, Sarri lascia a sorpresa in panchina Luis Alberto e schiera Kamada, in difesa Patric rientra dopo un'influenza ma anche lui va in panchina. Gioca Gila. A centrocampo Rovella vince il ballottaggio con Cataldi, mentre in attacco spazio a Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni. Nell'Inter, Inzaghi conferma Darmian esterno destro vista l'assenza contemporanea di Dumfries e Cuadrado. In difesa spazio ancora al giovane Bisseck, solo panchina per Pavard ancora non al meglio. In attacco non si prescinde dalla coppia Lautaro-Thuram.
Come a Bologna, anche all'Olimpico prima della partita ricordato il doppio ex Mihajlovic. Spinta dal suo pubblico, la Lazio parte subito all'attacco costringendo l'Inter sulla difensiva. Biancocelesti più volte pericolosi con gli inserimenti di Kamada e Felipe Anderson, quindi con due incursioni in area di Immobile che prima prova a servire da posizione defilata Zaccagni, poi non arriva di un soffio in spaccata su un assist filtrante di Guendouzi. Poco prima della mezzora arriva la prima vera chance per la Lazio, con Zaccagni che pennella un cross perfetto sulla testa di Immobile che nel colpire però non trova la porta. Immediata la replica dell'Inter, che si propone per la prima volta dalla parti di Provedel e per poco non trova il gol con Thuram. Ci prova poi anche Calhanoglu dalla distanza, palla a lato.
Nel finale l'Inter alza i giri del motore e al 40' passa in vantaggio con il solito Lautaro, che approfitta di un retropassaggio sciagurato di Marusic per depositare la palla nella porta sguarnita dopo aver superato in dribbling il portiere Provedel. Bella l'esultanza del Toro, che indossa una maglia dedicata alla città di Bahia Blanca in Argentina colpita da una terribile alluvione. Sulle ali dell'entusiasmo i ragazzi di Inzaghi sfiorano poi anche il raddoppio con Thuram e con una incursione di Dimarco. Nel secondo tempo la Lazio torna in campo con la rabbia di chi non vuole perdere e alla primo affondo sfiora il pareggio con Rovella, che prima recupera palla su Calhanoglu e poi dopo essere entrato in area impegna Sommer di destro. La squadra di Sarri continua nel suo forcing, Zaccagni crea scompiglio con le sue incursioni sulla sinistra ma in area di rigore l'Inter chiude tutti i varchi.
Dopo poco più di un'ora di gioco Sarri si gioca la carta Luis Alberto al posto di Kamada. Neanche il tempo di riassestarsi, però, che al 66' la Lazio capitola di nuovo: micidiale ripartenza di Barella che serve in area Thuram, diagonale vincente del francese e per Provedel non c'è nulla da fare. Partita di fatto indirizzata per la capolista, Lazio al tappeto. Messo al sicuro il risultato, Inzaghi toglie Dimarco e Barella ammoniti e inserisce Frattesi e Carlos Augusto. Sarri replica con Pedro al posto di Zaccagni, poi nel finale altra girandola di cambi da una parte e dall'altra che nulla aggiungono all'economia della partita. Da segnalare soltanto l'espulsione di Lazzari per proteste e una super parata di Provedel su Mkhitaryan che evita un passivo peggiore alla Lazio. Per il resto è solo una lunga attesa verso il triplice fischio finale dell'arbitro che sancisce il primo vero tentativo di fuga dell'Inter verso lo Scudetto.