Milanello

Pioli-Ibrahimovic, Condò terremota il Milan: "Qualcuno ha fatto resistenza?"

Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Paolo Condò ha seguito da vicino le imprese deu vari "grandi Milan" degli ultimi 35 anni, da quello di Arrigo Sacchi e di Fabio Capello alla dinastia di Carlo Ancelotti. Oggi, passato a Repubblica e opinionista di spicco di Sky Calcio, il grande giornalista sportivo potrebbe essere testimone del tramonto del mini-ciclo di Stefano Pioli., ovviamente non paragonabile a quello dei suoi predecessori a Milanello ma comunque significativo, perché coinciso con il ritorno in Champions e alla vittoria in campionato dopo 10 anni tra i più grigi nella storia moderna del club. 

Nel suo commento per il quotidiano diretto da Maurizio Molinari sulla ultima giornata di campionato, che ha visto i rossoneri cadere in casa dell'Atalanta al 95', Condò guarda alla gara di mercoledì a Newcastle come l'inevitabile spartiacque della stagione del Diavolo.

 

 


 
"Il sesto turno è drammatico per il Milan", scrive, sottolineando come la permanenza in Champions League sia oggi "appesa a un sogno". "Resta concreta l'ipotesi di scendere in Europa League, e lì provare a vincerla - prosegue -. Ma occorre battere il Newcastle a casa sua, e il secondo tempo di Bergamo non dà certezze".

 

 

 

Certezze, aggiunge la firma di Repubblica, che non ci sono nemmeno "su cosa succederebbe senza Europa da qui a giugno: in teoria il Milan si troverebbe nella situazione della Juve, ma in pratica — oltre ai punti di svantaggio — gli mancherebbe la compattezza di squadra che Allegri invece ha finito di ricostruire". Senza contare, peraltro, che con una eventuale eliminazione mercoledì prossimo Pioli verrebbe quasi sicuramente esonerato, dopo quattro anni, due mezzi campionati e tre stagioni piene condite da uno scudetto inatteso e da una semifinale di Champions persa (male) contro l'Inter. 

 

 

 

"Un appunto alla comunicazione di Cardinale - conclude Condò -: se per due mesi dai per imminente l'assunzione di Ibrahimovic, e la cosa viene rimandata di giorno in giorno, induci il sospetto che all'interno del Milan qualcuno stia facendo resistenza". Poco cambia il fatto che qualche ora dopo, il Financial Times abbia di fatto ufficializzato il ritorno dello svedese come collaboratore dello stesso patron di RedBird. E se la "resistenza" di cui parla Condò sia stata proprio quella di Pioli?