Il serbo
Novak Djokovic, clamorosa accusa: "Ci ha incatenato con le manette per tre giorni"
Un campione assoluto, tra i tennisti più forti di tutti i tempi, forse il più forte, per certo il più titolato in termini di vittorie agli slam: Novak Djokovic, ovviamente. Carattere certo non semplice, quello del serbo. E le conferme arrivano anche da Goran Ivanisevic, il coach di Nole a partire dal 2019, il quale si è sbottonato ai microfoni di We are tennis, dove ha raccontato il suo rapporto quotidiano, e le quotidiane difficoltà, con Djokovic.
"Non è semplice, non è semplice", ha esordito ribadendo il concetto. "Questa è la vita, lui è il numero uno ma vuole sempre di più. Lui vuole sempre migliorare qualcosa", rimarca Ivanisevic. "Come ogni essere umano ha qualche conflitto con sé stesso. Penso abbia preso la buona decisione di mantenere la calma, anche se non è sempre semplice. Ha vinto tutto, ha concluso anche quest'anno al primo posto, ma trova sempre la motivazione", il tutto dall'alto dei suoi 36 anni, insomma Djoko è un tennista tutt'altro che di primo pelo.
E quando Nole perde una partita, spiega sempre Ivanisevic, stargli vicino non è affatto semplice, "l'ambiente diventa tortuoso", spiega il coach. Dunque, ha aggiunto che dopo una delle sconfitte in stagione (solo sette, per inciso) "ci ha incatenato con le manette per tre giorni. Non è un ragazzo facile, mettiamola così. Soprattutto quando qualcosa non va per il verso giusto", conclude Ivanisevic. Insomma, capito che tipo è Novak Djokovic, il super-campione?