Jannik Sinner, il giorno più nero: "Acqua fredda, congestione e tracollo"
"Questo ragazzo che parlava poco e male italiano, figlio del ristoratore di San Candido, è arrivato col maestro. Un ragazzetto serio, ma anche simpatico e sempre sorridente. Un grande lavoratore. La mattina di buon ora già stava in campo, il suo maestro era molto rigido”. Racconta così su Jannik Sinner in un’intervista a Fanpage, il presidente dell'Associazione sportiva Tennis Team Avezzano, Raffaele Tomassetti, che ha visto crescere sia l’attuale numero 4 al mondo che il collega Matteo Arnaldi. Entrambi hanno vinto le sfide contro l’Australia, garantendo la prima Coppa Davis all’Italia dopo 47 anni di lunghissimo digiuno.
Tommasetti e il racconto dei campionati Under-13
Mentre nel 2014 “Nole batteva Federer e vinceva il titolo a Wimbledon, negli stessi giorni ad Avezzano durante i Campionati Under 13 si giocava il titolo italiano con un tabellone particolare proprio ad Avezzano. Un tabellone che oggi fa effetto, in cui ci sono diversi giocatori in classifica Atp come Passaro, Zeppieri, Sinner, Arnaldi, Bellucci”. Jannik allora arrivò in semifinale contro Arnaldi dopo aver vinto sempre in due set “ma la sera prima non si sentì bene — racconta Tommasetti —. Tutto la mattina stava a posto, entrò in campo e vinse il primo set 6-1. Poi all'inizio del secondo set il maestro gli diede dell'acqua fredda ed ebbe una specie di congestione: andò al bagno più volte, dette di stomaco e perse il secondo 6-2. Al terzo sull'1-0 si ritirò. Fu una grande delusione per lui, lo coccolammo tutti”.
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Tommasetti: “Quella volta al Foro Italico contro Musetti..."
Nove anni dopo, Djokovic, giocò a Wimbledon contro Sinner: “Quel ragazzino dai capelli rossi — ricorda Tommasetti —. Io Jannik però l'ho rivisto già quattro anni dopo quel torneo Avezzano. Entrò nel tabellone a Roma al Foro Italico e giocò contro Musetti. Stavo lì avendo un incarico federale ed ero seduto dietro la panchina di Sinner. Lui alzò lo sguardo, si portò la mano sulla testa e disse ‘Ah Avezzano’. E io gli dissi ‘Ah ti ricordi allora?’”. Alla fine dell’intervista, Tommasetti ha confermato i motivi con cui Sinner scelse il tennis da piccolo allo sci: “Nel tennis non hai nulla di cui aver paura. Niente può succedere — erano le parole dell’altoatesino dopo la vittoria di Toronto —. Nello sci se cadi, non sai mai se ti rompi qualcosa. Nel tennis se perdi un punto, se sbagli una palla hai sempre la possibilità di vincere. Mentre in una gara di sci è diverso: se fai un errore sai che non puoi vincere".
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