Capolinea
Stefano Pioli, ore contate: "Davanti alla porta degli spogliatoi...", indiscrezioni pesantissime
La sconfitta del Milan è di quelle che pesano. La squadra assomiglia vagamente a quella dell'ultimo Zaccheroni, spazzata via dalla Champions con una prestazione tremenda con il Galatasaray di Terim. Questa volta il giallo accecante è quello del Borussia Dortmund e di fatto la storia non cambia: un piede è ormai fuori dall'Europa che conta, forse tutti e due. A fine partita, come raccontano i bene informati di fatto dopo il match di San Siro, proprio vicino alla porta degli spogliatoi ci sarebbe stato un faccia a faccia tra l’allenatore e la dirigenza rossonera. Un faccia a faccia che, come è facile prevedere, deve essere stato abbastanza duro per Pioli.
Quando è arrivato per le interviste di rito davanti alle telecamere il tecnico rossonero era provato e con un atteggiamento remissivo, in pieno stile mea culpa. E proprio Pioli non ha negato davanti ai cronisti l'incontro con la dirigenza: "Ho parlato con i dirigenti? Sì sì, ne abbiamo parlato nei corridoi come facciamo sempre dopo le partite".
Ma questa volta il colloquio nasconde qualcosa di diverso. Infatti Gerry Cardinale non è ripartito subito, è rimasto a Milano dopo la partita. Un segnale chiaro che qualcosa bolle in pentola. I nomi di un possibile sostituto già girano. Si va Ignazio Abate a Roberto Donadoni. Ma c'è anche De Zerbi che torna in pista. Poi c'è il nome di Raffaele Palladino che sta facendo bene con il Monza. E di certo tra i tecnici emergenti che ci sono nel nostro campionato ci sono quelli di Thiago Motta e Vincenzo Italiano. Il futuro di Pioli sembra già segnato. E c'è chi dice che per l'esonero è solo questione di ore.
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