Milan, Francesco Camarda? Ecco cos'ha fatto lunedì: dopo l'emozione di San Siro...
Al minuto 83 di Milan-Fiorentina di sabato 25 novembre 2023, quando è entrato in campo al posto di Luka Jovic, Francesco Camarda ha scritto la storia del calcio italiano. A 15 anni, 8 mesi e 15 giorni, infatti, è diventato il calciatore più giovane a esordire in Serie A. E, cosa non meno emozionante, è riuscito a far piangere a dirotto per la commozione mamma Federica, finita su tutti i social. Se la vita, però, è fatta di brevi attimi di felicità, ecco che, dal prato del Meazza, il teenager Francesco è ritornato subito alla realtà, in un’aula del liceo linguistico paritario De Amicis, fondato nel 1923 e da qualche anno scuola superiore dei baby-giocatori rossoneri. Mens sana in corpore sano, del resto, così il lunedì successivo al sabato più esaltante della sua vita, Camarda era atteso da un’ora di italiano e due d’inglese. Lezioni che, spesso, tiene al pomeriggio, visto che la mattina deve allenarsi con la Primavera del Milan.
Così il suo preside, Stefano Massa, che descrive il ragazzo come un buono, un umile, appassionato anche allo studio oltre che al calcio: “In inglese, francese e tedesco è bravissimo. Quanto all’italiano, stiamo lavorando sullo scritto”. Qualche difficoltà in più in matematica, ma sta cercando di migliorare anche in quello. Ed ha un gran cuore, visto che Francesco ha preso a cuore un compagno di classe ipovedente e sta spesso insieme a lui. Sempre il preside Massa: “Gli altri studenti e gli insegnanti sono spesso andati a vederlo giocare con la Primavera al campo Vismara, periferia meridionale della città”. Come fa, però, Camarda a coniugare gli impegni della mente con quelli del campo? Il preside Massa spiega: “Un tempo ci sentivamo ogni venerdì con gli allenatori delle squadrette di quartiere e, se un ragazzo non studiava, non veniva convocato per la partita. Quando si parla di grandi club, chiaramente, è tutto diverso”.
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Camarda, perciò, spesso deve assentarsi, ma puntualmente recupera. Come lunedì: dalle 15 alle 17,45, per poi tornare coi mezzi pubblici. Lo faceva anche Daniel Maldini, figlio di Paolo, che al De Amicis è arrivato fino al diploma, quando ormai era stabilmente con la prima squadra. Anche gli insegnanti stravedono per lui, ce n’è una che dice: “Francesco, a differenza di altri, non ha mai usato i match per giustificare i compiti non fatti”. Dopo il suo esordio con la maglia del Milan, metà squadra gli ha regalato la maglia, Olivier Giroud gli ha fatto anche una dedica su Instagram: “Bravo fratellino per la tua prima in rossonero”. Ora, però, sotto con i libri.
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