Out
Milan, tam tam impazzito su Pioli: "Puntate l'orologio, quando sarà esonerato
"Punterei l'orologio su martedì notte". Secondo Franco Ordine, storico giornalista vicino alle cose del Milan e di Milanello, l'ora di Stefano Pioli sta per scoccare. "Se non batte il Dortmund mercoledì prepariamoci al cambio di allenatore", spiega il decano dei cronisti sportivi italiani.
Di fatto, la dirigenza rossonera che l'aveva blindato in estate, preferendo far fuori il resto dell'apparato tecnico-dirigenziale (Paolo Maldini e Ricky Massara) dando proprio al tecnico i pieni poteri anche in fase di calciomercato, affiancandogli il capo scouting Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani, si starebbe convincendo della necessità di voltare pagina e dare uno scossone a una squadra fin qui troppo incerta e inaffidabile, capace di exploit inattesi (l'ottima partenza fino al ko 5-1 contro l'Inter, il filotto di vittorie per 1-0 proprio dopo quella scoppola, il 2-1 in Champions al Psg) e di blackout totali, come gli ultimi risultati (lo 0-1 interno con l'Udinese, i 2-2 di Napoli e Lecce con le rimonte subite secondo lo stesso copione).
Potrà in parte appellarsi alla sfortuna, Pioli. Quella di giocarsi una buona fetta di stagione senza quello che è indiscutibilmente il miglior giocatore del Milan, Rafa Leao, l'unico in grado di illuminare e decide da solo, con una giocata, una partita. Tuttavia per il tecnico di Parma nel giro di qualche giorno tutti i nodi verranno al pettine, e sul suo conto peseranno anche i tanti errori commessi soprattutto da un anno e mezzo a questa parte. Poche luci (il doppio duello con il Napoli ai quarti di Champions lo scorso anno, con tanto di clamorosa vittoria per 5-1 in campionato in casa dei futuri campioni d'Italia) e tantissime ombre, dai 5 derby contro l'Inter persi (male) nell'ultimo anno solare. E molto, molto altro, a cominciare dalla gestione della rosa, delle alternative e della preparazione atletica che ha reso gli infortuni muscolari una antipatica, decisiva costante.
Oggi c'è la Fiorentina a San Siro, con un attacco decimato dalle squalifiche (Giroud) e dagli infortuni (Leao e Okafor, ironia della sorte l'unico in grado di sostituire sia il francese sia il portoghese), con Pulisic e Loftus Cheek recuperati ma non al meglio, un Chukwueze ancora indecifrabile e uno Jovic fin qui improponibile. Una situazione sportivamente drammatica che ha costretto il mister a convocare addirittura il baby prodigio della Primavera Francesco Camarda. Un talento, sì, ma di 15 anni. Un passo falso in campionato allontanerebbe in maniera definitiva il Milan da Inter e Juventus, soprattutto dal punto di vista psicologico. Il dentro-o-fuori, come detto, sarà però in Champions: il Milan deve assolutamente vincere contro il Borussia per scavalcare i tedeschi e arrivare all'ultima gara del girone a Newcastle con due risultati su 3 a disposizione per centrare la obbligatoria qualificazione agli ottavi. Senza Champions, per Pioli il destino è segnato.