Dopo il "tradimento"
Romelu Lukaku, bolgia a San Siro: lo fischiano tutti? Come risponde
Più che sulla Roma, i tifosi dell’Inter sono concentrati sul ritorno di Romelu Lukaku a San Siro. Un evento atteso per settimane, con la chiara intenzione di esprimere tutto il disappunto per il modo in cui sono finite le cose la scorsa estate tra il belga e i nerazzurri. Non appena Lukaku ha messo piede in campo per il riscaldamento è stato accolto da una valanga di fischi: in tutta risposta Romelu si è limitato ad applaudire. Durante il riscaldamento è apparso abbastanza sereno e soprattutto sorridente, come se si volesse far scivolare addosso la rabbia delle migliaia di tifosi interisti.
“Lukaku uomo di me***”, hanno poi urlato dagli spalti quando il belga si è portato a centrocampo per battere il calcio d’inizio della partita. Un’autentica bolgia, quella di San Siro, che intende beccare per tutto il tempo Lukaku, senza però far mancare l’incessante supporto alla squadra. Tra l’Inter e i tifosi si è creata una connessione speciale, che è emersa soprattutto nell’ultima partita di Champions League, con San Siro che ha spinto i nerazzurri alla vittoria nel momento più complicato, quello immediatamente successivo al pareggio degli avversari.
Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare del divieto di introdurre fischietti a San Siro: nonostante i controlli, i tifosi sono comunque riusciti a portarne in quantità per contestare Lukaku dopo il “tradimento” consumatosi la scorsa estate. Fabrizio Biasin su Twitter si è espresso sulla situazione particolare: “I fischi sono un diritto insindacabile, altroché, il giusto mezzo per manifestare la propria delusione. Andare oltre, invece, vorrebbe dire essere ignoranti, poco coerenti e parecchio fessi. Si farebbe un danno al proprio cervello (“eccomi qua, sono lo scemo che ulula”) e alla propria squadra. Ecco, se in mezzo a 70mila persone dovesse spuntare lo scemo, il razzista ululante, seppellite di fischi anche lui. E poi che venga daspato come è giusto che sia”.