Siti illegali
Calcioscommesse, Fagioli? "Nome in codice XFarenz": come si è fregato da solo
Nicolò Fagioli l’accordo con la giustizia sul caso scommesse lo ha trovato: una squalifica di 7 mesi dal campo, con 5 di prescrizioni alternative e una ammenda economica. Il tutto per aver infranto l’articolo 24 della Giustizia Sportiva, che vieta la possibilità da parte di un tesserato di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da Figc, Uega e Fifa. Intanto, emergono ulteriori dettagli dopo l’interrogatorio con la pm Manuela Pedrotta, avvenuto lo scorso 28 settembre alla procura di Torino. Per scommettere, il calciatore usava un nome falso e un secondo telefono. Tutto era iniziato in modo ingenuo, quasi per gioco: "All'inizio un calciatore, avendo molto tempo libero finisce con il provare l’ebbrezza della scommessa per vincere la noia”, ha deposto il bianconero in Procura. "Con il passare del tempo divenne un’ossessione".
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I nomi falsi per giocare: “XFarenz” e “XFarenz0!”
E ancora: "Scommettevo sui siti illegali perché, all’inizio, facevano credito". Trascinato a giocare da Sandro Tonali durante il ritiro di Tirrenia, quando la Nazionale Under-21 sui preparava alla partita don il Lussemburgo a Empoli. “Ho visto Tonali che scommetteva, non sono riuscito a stabilire se su eventi calcistici o su altri sport. Ho chiesto a Tonali cosa stesse facendo. Mi ha detto che avrei potuto farlo anch'io, perché i movimenti non erano tracciabili. Da quel momento ho cominciato a puntare (al sito Icebet)”. Fagioli però non ricorda “se fu lui stesso a darmi le credenziali per scommettere o se fui io a farlo direttamente contattando un referente su Whatsapp”. Entrò con un fino nome, usando i nomi in codice “XFarenz” e “XFarenz0!”, certo che nessuno sarebbe risalito a lui e che i suoi movimenti non sarebbero stati tracciati.
Le scommesse sul calcio, le ricevute sull’app
Tra le scommesse sul calcio c’è Torino-Milan del 2022: “Puntai sul pareggio o sulla vittoria del Milan. Persi perché finì 2-1 per il Torino”. Oppure della Champions: “Su Porto-Atletico e Real Madrid-lnter ho scommesso che avrebbero segnato meno di 3 o 4 gol. Scommettevo sulla squadra vincente e/o su under-over. Ma non ho mai fatto giocate sul nome del marcatore o sul risultato esatto”. Per farlo, Fagioli usava un secondo telefono: "Il referente della piattaforma inviava sul mio cellulare le ricevute delle singole giocate che effettuavo – ha spiegato Fagioli agli inquirenti — Mi arrivavano tramite un’app Treema, che, mi era stato detto, garantiva la riservatezza nelle trasmissioni". Quanto ha guadagnato? La risposta è agghiacciante: "Mai preso un euro anche perché una eventuale vincita bilanciava i debiti”. Arriva a quasi tre milioni (2,7 milioni per la precisione).
L’aiuto chiesto al Sert di Cremona, i pagamenti con i Rolex
In famiglia però si erano accorti che qualcosa non andava con il loro figlio. E una volta confessato il fatto, la mamma di Fagioli gli ha consigliato di rivolgersi a un consultorio ("Sono andato qualche volta al Sert di Cremona") e, contestualmente, mette mano ai suoi conti e prova a tenerli sotto controllo. Fagioli, però, ha debiti da ripianare e non può permettersi una situazione del genere. Nell'estate del 2022 gli viene rubato un iPhone in circostanze misteriose, anche se lui ribadisce che per scommettere "ne usavo un altro”. E da un passivo di 250.000 euro si è arrivati a toccare la cifra di 2,7 milioni. Per metterci una pezza e turare la falla, per restituire in parte quelle somme "ogni tanto acquistavo a Milano degli orologi Rolex. Pagavo con bonifico. Qualche volta li consegnavo io, altre volte passavano i titolari delle piattaforme e li ritiravano presso la gioielleria”. Le minacce erano frequenti: “(Gli alligatori) mi minacciavano dicendo ‘ti spezzo le gambe’”.