Allegri, sbrocca in sala stampa prima di Juve-Torino: "Capisce l'italiano?"

Un derby di Torino ad alta tensione per Massimiliano Allegri. Il tecnico della Juventus dovrà fare a meno dei suoi due attaccanti titolari, Dusan Vlahovic e Federico Chiesa, per non parlare di Alex Sandro e di Paul Pogba, fatto fuori dalla positività al testosterone che potrebbe aver decretato la fine del suo deludente, tristissimo ritorno in bianconero.

In conferenza stampa, l'allenatore livornese non nasconde un certo nervosismo, tanto da finire al centro di un vivace botta e risposta con un giornalista in sala proprio sul tema dei troppi infortuni.

 

 

 

Il mister annuncia la presenza di Moise Kean al centro dell'attacco contro i cugini granata. Un cronista gli chiede se non sia preoccupato da questa "catena d'infortuni muscolari" e Allegri lo stoppa subito: "Aspetta, aspetta, aspetta. Catena... Ci vuole della calma. Perché se no...". La domanda, è la tesi di Allegri, metterebbe in dubbio che qualcosa non stia procedendo nel modo giusto per quanto riguarda la preparazione atletica della squadra. Sospetto rispedito al mittente quando lo stesso giornalista gli cita gli esempi di Pogba e Alex Sandro. "Pogba che? Dove? Che problema fisico ha avuto? Ha saltato tutta la tournée per un vecchio problema al ginocchio. Vlahovic è un problema muscolare? No. Solo Alex Sandro".

 

 

 

Lo scontro dialettico prosegue e quando il giornalista in sala gli nomina Chiesa, Allegri perde definitivamente il controllo: "Forse devo andare a scuola a imparare l'italiano. O io parlo male l'italiano oppure è lei che non capisce. Perché poi mi fate arrabbiare, io invece vengo qui sereno e tranquillo… Ve l'ho spiegato prima che Chiesa ha fatto la risonanza e non ha niente. Abbiamo parlato e se vedo che un calciatore è preoccupato non lo faccio giocatore. Vlahovic ha un problema alla schiena, non è muscolare. L'unico infortunio muscolare è Alex Sandro. Catene di infortuni non ce ne sono, l'unica catena che c'è è quella della bicicletta". Per poi chiudere con una battuta: "Se uno non c’è, gioca un altro. In dieci andiamo in campo. Risolto il problema", Lo sperano anche i tifosi juventini, mai del tutto convinti dal rendimento della squadra e dalla gestione un po' "sparagnina" della sua guida tecnica.