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Sinner storico: asfaltato Alcaraz, è numero 4 al mondo. Ma ora c'è la bestia nera

Indipendentemente da come andrà la finale con la bestia nera Daniil Medvedev, da domani Jannik Sinner sarà il nuovo numero quattro del mondo, 47 anni dopo Adriano Panatta. Un traguardo impressionante, raggiunto a soli 22 anni e che riscrive la storia del tennis italiano: soltanto Pietrangeli ha fatto meglio di lui (terzo nel 1959), ma c’è da scommettere che l’altoatesino lo supererà più prima che poi. Il successo è reso ancora più dolce dall’aver battuto il rivale Carlos Alcaraz, con Sinner che ha confermato di abbinarsi molto bene al fortissimo spagnolo. 

Il bilancio dei loro confronti è in perfetta parità, ma questa vittoria ha un peso importante per Sinner, non solo per la posizione guadagnata nel ranking ma anche per il modo in cui è arrivata: Jannik è stato straordinario nel gestire una partita che era iniziata male, con tanti errori a causa dell’asfissiante aggressività di Alcaraz. Sinner è stato bravo a rimanere lucido mentalmente e a recuperare due volte il break di svantaggio, riuscendo poi a imporsi in un tie-break particolarmente duro. Nel secondo set la partita si è messa in discesa, con Jannik che ha preso il largo a suon di grandi giocate: ha subito preso un break di vantaggio, poi ha salvato il servizio rimontando da 0-40 e infine non ha lasciato alcun margine di rientro ad Alcaraz. 

Quest’ultimo è apparso frastornato dalla grande prestazione di Sinner e ha iniziato a mollare il colpo, venendo travolto 6-1 nel secondo set. Per Jannik è la quarantottesima vittoria stagionale che vale la quinta finale: cercherà il terzo titolo dopo quelli di Montpellier e Toronto. Domani però troverà l’avversario peggiore per lui, quel Medvedev contro cui non ha mai vinto nei precedenti sei confronti. Servirà una prestazione fenomenale per avere la meglio sul russo, che in semifinale si è sbarazzato senza problemi di Zverev con il punteggio di 6-4, 6-3.