Parla il professore
Bagnaia, pazzesco: perché non si è spezzato le gambe
Francesco "Pecco" Bagnaia è stato vittima di un terribile incidente oggi domenica 3 settembre, nel MotoGp in Catalogna e miracolosamente non si è spezzato le gambe. Ma come è stato possibile? Cesare Faldini, professore ordinario presso l’Università di Bologna e direttore della Prima Clinica Ortopedica all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, spiega al Corriere della Sera che "è possibile: ed è determinato dalla conformazione delle nostre ossa: la struttura interna delle ossa (il sistema haversiano) ricorda dei micro-archi; se la forza d’urto agisce secondo l’orientamento di questi archi viene 'scaricata' e l’osso non si rompe, se impatta in una direzione diversa, l’osso si frattura".
Insomma, oltre alle tute che riducono gli urti c'è anche una componente personale: "I soggetti allenati come può essere un pilota con l’esercizio rinforzano questi canali delle ossa. La sedentarietà, invece, fa riassorbire i canali. Gli sportivi o le persone meno sedentarie rischiano meno nelle cadute accidentali", chiarisce il professore.
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"Non c’è solo l’osso: i tessuti che lo circondano possono essere danneggiati anche molto seriamente dopo un incidente", conclude Faldini. Ma attenzione, "la frattura non è l’unico termometro della gravità del trauma: ci sono i tendini, i muscoli, i nervi, le arterie, le vene (e anche gli altri organi). Quando il trauma è grave è fondamentale la successiva osservazione in centri specializzati anche per monitorare eventuali complicanze gravi dell’arto infortunato che vanno al di là delle fratture",