Il caso
Var, "appena 35 secondi": rigore-Juve, cosa proprio non torna
Sono bastati appena 35 secondi per liquidare il caso del rigore negato al Bologna contro la Juventus. Lo sottolinea Repubblica, che non si spiega come si possa liquidare così frettolosamente un episodio che ha fatto discutere per giorni interi: l’errore è molto grave, non c’è alcuna giustificazione per il rigore non concesso per il fallo di Iling su Ndoye. L’arbitro Di Bello è finito al centro della bufera anche per la gestione dell’episodio con il Var.
“Dell’episodio ha parlato tutta Italia per giorni - scrive Repubblica - eppure, in sala Var, il rigore mai concesso al Bologna sul campo della Juventus è stato liquidato in appena trentacinque secondi. Eppure Fourneau capisce subito che quello che è appena successo nell’area della Juventus merita attenzione: ‘Possibile rigore…’. Poi però sembra quasi materializzarsi una dissociazione tra quello che mostra lo schermo e quello che dicono i due arbitri davanti al monitor”.
“Analizzano i fatti puntualmente - prosegue Repubblica - ma il contatto non lo vedono: ‘No, sta fermo, guarda’, dicono al video dell’esterno juventino, come a dire che è quasi l’altro, l’attaccante del Bologna, ad andargli addosso. E forse è lì la chiave. Perché l’arbitro Di Bello — suo l’errore più grave, col campo libero e l’azione vista in modo dinamico — si era convinto fossero arrivati insieme sul pallone, il bolognese e lo juventino. E in qualche forma, il Var gli conferma, così, l’interpretazione”.