Nei 100 metri

Jacobs ai Mondiali di Budapest: 100 metri, la sua partenza da incubo

Macchinoso, timoroso e passato per il rotto della cuffia: Marcell Jacobs si qualifica per le semifinali dei 100 metri ai Mondiali di Budapest, ma che paura. L'azzurro campione olimpico in carica nei 100 e nella 4x100 nelle indimenticabili giornate di Tokyo ha chiuso solo al terzo posto in 10"15 ottenendo però il passaggio del turno in semifinale. Come detto, la sua corsa tuttavia non è stata fluida e l'azzurro dopo un avvio discreto ha fatto tanta fatica rischiando nel finale l'eliminazione. 

 

 

 

Decisivo il solo centesimo di vantaggio sul canadese Brendon Rodney, che chiude quarto in 10.16 e viene comunque recuperato in base ai tempi. Davanti c'è il giapponese Abdul Hakim Sani Brown (10.07) a precedere il giamaicano Rohan Watson (10.11). Dopo le difficoltà di una stagione condizionata dall'infortunio, a oltre due mesi al poco significativo 10.21 di Parigi, è soltanto la seconda uscita dell'anno sulla distanza per il 28enne nato a El Paso, in Texas, che non trova una partenza brillante ma poi riesce a distendersi e stacca il pass per la semifinale di domenica alle ore 16.35. Sotto lo statunitense Noah Lyles e il keniano Ferdinand Omanyala, con 9.95 e 9.97, il sudafricano Akani Simbine con 9.97 (-0.1) e lo statunitense ex iridato Christian Coleman in 9.98. Per arrivare in finale occorrerà scendere sotto i 10", impresa tutt'altro che facile per l'azzurro.

 

 

 

Entrato in un vortice di infortuni e insicurezze dopo l'impresa incredibile e impronosticabile ai Giochi nel 2021, Jacobs ha trascorso 2 anni durissimi a combattere oltre contro i suoi stessi muscoli, anche contro il veleno di colleghi e appassionati, tra le accuse più morbide (quella di essere stato un "miracolato" e di aver avuto solo un settimana di grazia) e quelle più velenose, sospetti (infondati) di doping compresi. In Ungheria è forse impossibile pensare a una vittoria, ma in fondo è lo stesso Jacobs a riassumere la sua missione: "Sono avversari che conosco molto bene - ha commentato subito dopo la sua batteria -. Però sono i 100 metri e non puoi sbagliare niente e non fare errori. Domani devo dare tutto quello che ho". "Tanti infortuni mi hanno fatto scoprire tante cose, ad esempio i 100 metri con cui sono diventato campione olimpico - prosegue ai microfoni di Raisport -. Vorrei riuscire il prossimo anno a fare una stagione in cui mi alleno con tutta la costanza che ci ho messo fino a quando non è arrivato il problema. E gareggiare con la migliore forma possibile. Il vero obiettivo non è quanto mi alleno ma quanto riesco a rimanere in salute. Oggi avrei voluto fare qualcosa in più e far vedere che ero un ottimo avversario per gli altri, ma domani è un altro giorno".