Parabole
Marko Arnautovic, da "piccolo Ibra" a nuovo Lukaku: Inter, la chiusura del cerchio?
Marko Arnautovic è, in sintesi, la perfetta dimostrazione del concetto di genio e sregolatezza applicato al calcio. Un talento tanto grande, quanto discontinuo, un carattere imprevedibile, del nove che può inventarsi la giocata in ogni momento, come rendersi protagonista di un’uscita di testa quando meno te lo aspetti. Insomma, Arnautovic è il giocatore imprevedibile per eccellenza e, coerentemente con la sua carriera, l’ultimo colpo di scena potrebbe regalarlo in questo mercato con un trasferimento all’Inter, prima improbabile e ora ogni giorno più vicino. Un’operazione a sorpresa, appunto, considerate le premesse, dato che l’Inter puntava altri profili più giovani, come Balogun dell’Arsenal e Scamacca (finito invece all’Atalanta), o più internazionali, come Taremi del Porto. E, invece, sfumati i principali obiettivi, la soluzione potrebbe arrivare da Bologna. Un affare che intriga, sia per l’indubbio talento dell’austriaco, ma con origine serbe da parte di padre, sia per l’imprevedibilità di cui si parlava qualche riga più su.
LA PARENTESI DEL 2009
Il possibile approdo in nerazzurro di Arnautovic, tra l’altro, rappresenterebbe la chiusura di un cerchio, tanto per il giocatore quanto per l’Inter. Una parabola cominciata nell’estate del 2009, quando i nerazzurri di Massimo Moratti decisero di scommettere su Arnautovic, prendendolo in prestito con diritto di riscatto (mai esercitato) dal Twente. Per l’Inter fu una stagione memorabile, con il Triplete conquistato nel maggio del 2010, ma la stessa cosa non si può dire per Arnautovic, in campo con Mourinho solamente per tre spezzoni in tutto l’anno, complice qualche infortunio e un comportamento non sempre diligente. Erano i tempi in cui veniva considerato un piccolo Ibra mentre oggi, scherzo del destino, può diventare il nuovo Lukaku. Perché negli anni successivi, da giramondo, il ragazzo è diventato uomo. Prima in Germania, per tre stagioni al Werder Brema, poi in Inghilterra, tra Stoke City e West Ham, e infine in Cina allo Shanghai Port, preludio al suo ritorno in Italia, al Bologna, di due anni fa.
E se con il trasferimento in Asia la sua carriera sembrava al crepuscolo, in Emilia Arnautovic è rinato, segnando il suo record di gol in una stagione, con le 15 reti nel 2021/22 (prima ne aveva segnate al massimo 14, al Twente). Adesso, appunto, i nerazzurri sono pronti a scommettere di nuovo sudi lui, con qualche certezza in più rispetto a 14 anni fa, nonostante persistano delle perplessità. Sia per gli infortuni che non lo hanno mai abbandonato (nell’ultimo campionato ha saltato 16 partite per guai fisici), sia per l’alta valutazione fatta dal Bologna: l’Inter ha messo sul piatto 7 milioni di euro, gli emiliani ne chiedono oltre 10.
LA TRATTATIVA
Si tratterà, magari inserendo Sensi, ma la valutazione resta alta, considerando che si parla di un 34enne. Basti pensare che due anni fa il Milan ha pagato Giroud, alla stessa età, solamente 1 milione dal Chelsea, l’Inter Dzeko 2 milioni dalla Roma. Ma, in fondo, sarà anche questa l’ultima missione del genio e sregolatezza Arnautovic: smentire gli scettici e dimostrare di poter essere grande anche in una big.