Crociate

L'islam vuole imporre le ginocchia coperte: le immagini che sconvolgono

Mauro Zanon

Lo scorso 21 giugno, l’account ParisGalaxyOff su Twitter (oggi ribattezzato X), che riporta quotidianamente le notizie sul Paris Saint-Germain, la squadra di calcio della capitale francese dove gioca il portiere della nazionale italiana Gianluigi Donnarumma, ha pubblicato un’immagine con questa didascalia: «Votre première impression sur Cher Ndour?». 

La foto ritrae appunto Cher Ndour, giovane centrocampista italiano, reclutato quest’estate dal Psg per ringiovanire la rosa, mentre si appresta a compiere un passaggio. Solo che lo scatto, come notato rapidamente da alcuni followers, ha un dettaglio tutt’altro che banale: le ginocchia di Ndour sono infatti pixellate. Una casualità? No, bensì la chiara volontà da parte del proprietario dell’account, di confessione musulmana, di rispettare i comandamenti del Corano. Il libro sacro dell’islam, infatti, non regola soltanto l’abbigliamento delle donne: anche gli uomini devono coprire le loro “insopportabili” nudità. Per la donna, l’“awra”, ossia il luogo nascosto e segreto da non mostrare allo sguardo concupiscente degli uomini, è quasi tutto il corpo, mentre per gli uomini va dal ginocchio in su, includendo l’ombelico. 

Nel Corano si legge che «l’abbigliamento del credente deve essere bello e pulito, particolarmente nelle relazioni sociali e per l’esecuzione della preghiera, come ha detto Allah l’Altissimo (...) e proteggono dallo sguardo alcune parti del corpo, in ottemperanza al comune senso del pudore, co • me ha detto l’Altissimo» (VII-26). Insomma, @ParisGalaxyOff si è soltanto allineato. «Sta diventando veramente ridicola la situazione.

Se avete un problema con le ginocchia, dovete pensare a cambiare sport», ha twittato un utente indignato, mentre un altro, facendo ironia, ha scritto: «Cavolo, adoro le ginocchia... mi eccitano. Perché hai fatto questo?».

 

 

LE REAZIONI
Altri ricordano che il Paris Saint-Germain è una squadra francese, basata nella laica Parigi, e non una squadra saudita. «È haram (illecito, proibito secondo la sharia, ndr) mostrare le ginocchia?», ha aggiunto un altro. La risposta è sì, è haram, per chi, come il responsabile dell’account @ParisGalaxyOff, interpreta il Corano in maniera rigorista. Non ci sono soltanto critiche sotto la foto. Un utente e follower dell’account incoraggia il “fondatore” a continuare a pixellizzare le ginocchia dei calciatori. «Estensione del dominio dell’islamismo: le ginocchia di questo giocatore sono state pixellizzate dall’account @ParisGalaxyOff perché per gli islamisti è awra, dunque impudico e provocante mostrare le proprie ginocchia. Quantomeno ora sappiamo qual è l’ideologia di Paris Galaxy», ha twittato la saggista ed ex militante socialista Céline Pina. «Una foto senza la sharia è possibile @ParisGalaxyOff?», ha chiesto ironicamente il portavoce del Rassemblement national, Julien Odoul. A intervenire nel dibattito è stata anche Florence Bergeaud-Blackler, autrice di un libro sull’influenza dei Fratelli musulmani e della loro ideologia in Europa (“Le Frérisme et ses réseaux, l’enquête”). «Il “velo” non è né un segno né un vestito: è una norma di pudore. Altro esempio con questo “velamento” digitale del ginocchio: la parte “impudica” dell’uomo va dall’ombelico alle ginocchia», ha twittato Florence Bergeaud-Blackler.

 

 

Amine El-Khatmi, un altro combattente della laicità, di formazione socialista, che cerca di risvegliare la Francia dal torpore islamofilo, ha commentato così: «Bisogna avere il cervello malato di un islamista per sfuocare le cosce di un giocatore di calcio. Fatevi curare!». Come rivelato dal settimanale Marianne in un’inchiesta, l’account @ParisGalaxyOff non è affatto isolato. Su Twitter e TikTok, negli ultimi tempi, pullulano infatti gli influencer che associano calcio e islam, per diffondere la norma del “pudore” musulmano.

PROSELITISMO
La notizia, ad ogni modo, non sorprende. È da diversi anni che il tema dell’islamizzazione nel calcio viene affrontato da una parte della stampa francese, ma sottovalutato dai benpensanti. Il settimanale Marianne, nel 2021, pubblicò un dossier sul proselitismo religioso negli spogliatori di una certa provincia francese, dove i giocatori musulmani chiedono di spostare le partite in base ai loro orari di preghiera.