Thomas Ceccon, "boia chi molla": scivolone del nuotatore, massacrato
Thomas Ceccon si è reso protagonista di una gaffe che gli ha attirato diverse critiche, soprattutto da sinistra. Dopo aver vinto una medaglia d’oro e due d’argento al Mondiale disputato in Giappone, il 22enne azzurro è subito tornato a lavoro: ha infatti mostrato ai suoi fan che è già tornato ad allenarsi nelle piscine del Foro Italico di Roma.
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A scatenare la polemica è però la frase scelta per accompagnare la foto in piscina: “Boia chi molla”, ovvero il motto utilizzato negli ambienti della destra politica e neofascista italiana del secondo dopoguerra. Pur credendo alla buona fede di Ceccon - che per ora non si è minimamente posto il problema di cosa significassero quelle tre parole, poi eliminate quando il caso era già montato - in molti si sono scagliati contro di lui. I giudizi più duri nei confronti del nuotatore azzurro sono arrivati da La Stampa.
“Il significato che si porta dietro - si legge sul quotidiano diretto da Massimo Giannini - è noto, chiaro e Ceccon lo deve conoscere. È un atleta che rappresenta questo Paese e non può usare un motto neofascista: a 22 anni, spesso con la testa sott’acqua per renderci orgogliosi, ossessionato e magari distratto, deve comunque valutare la natura degli slogan che sceglie”.