10 big lo vogliono. Ma...

Domenico Berardi prigioniero del Sassuolo: l'appello disperato del bomber

Claudio Savelli

Quando il microfono arriva tra le sue mani, Domenico Berardi capisce che è l’occasione perfetta per inviare un SOS. «L’anno scorso siamo partiti male, poi abbiamo fatto un grande girone di ritorno», «quest’anno possiamo fare meglio» eccetera eccetera, «se resto...». La postilla, aggiunta sottovoce, è un potente grido di dolore. Cala il silenzio su Piazzale della Rosa. Il Sassuolo presenta la nuova maglia dando voce al capitano che non è sicuro di indossarla. Interviene il direttore Carnevali: «Spero sia uno scherzo, una battuta», visto che «l’ha detta anche lo scorso anno». E aggiunge che comunque ci sta «in una serata di festa». Improvvisa. È interdetto e si vede. Ma se il direttore è vittima di questa strana serata, di certo è artefice della situazione.

Il Sassuolo vende uno o due o tre pezzi pregiati ogni estate. E fa bene: guadagna montagne di soldi per tenere in vita un lodevole progetto di calcio. Quest’anno è partito Frattesi. Lo scorso Raspadori, Scamacca, Traoré. Prima Boga e Locatelli. E ancora: Marlon e Duncan, Sensi, Politano e Demiral, Acerbi e Defrel. Nella maggior parte dei casi le offerte accettate sono arrivate dalle grandi di serie A, spesso con pagamenti dilazionati, a conferma che il club è disponibile a trattare e soddisfare l’acquirente. Non con Berardi, evidentemente.

 

COMPLEANNO AMARO
Eppure Berardi ha giocato senza lamentarsi durante le stagioni e ha avanzato richieste solo una volta terminate, in sede di mercato, come tutti gli ex compagni. Solo ultimamente ha cominciato a sbottonarsi, sussurrando al pubblico il suo stato d’animo, forse per auto-promuoversi. Per uno strano scherzo del destino, la presentazione della maglia è coincisa con il suo compleanno.

Mentre parla, Berardi festeggia 29 anni e di sicuro pensa: a quest’età, dopo undici stagioni (di cui dieci in serie A) passate solo e soltanto nel Sassuolo, sono ancora qui? Un campione d’Europa (con la Nazionale) può fermarsi a sole 4 presenze (e 5 reti) in una competizione internazionale per club (2016/17, anno di gloria del club sotto la guida Di Francesco)?

 

Berardi, il giocatore più fedele dell’intera serie A, sente che il treno sta passando e che se non lo prende ora, non tornerà mai più. È così. Fosse che non arrivano offerte per il suo cartellino, avrebbe ragione il Sassuolo a tenerlo. Mica regali il tuo migliore giocatore solo perché lo chiede lui. Ma le proposte sono arrivate, e pure serie. A svelarne una è proprio Carnevali: «Lo scorso anno c’era l’Atalanta». Prima ci hanno provato concretamente il Milan e la Juventus. Quest’estate la Lazio ma Lotito, che pure ha sempre riservato un trattamento simile a Milinkovic-Savic e qualche settimana fa lo ha librato, ha dichiarato che «Berardi costa troppo».

Ora il Sassuolo pretende 30 milioni per il suo capitano, dopo essere arrivato a 50 o 60 negli anni passati. Forse anche Berardi ha coltivato l’impressione che il suo club chieda sempre più del valore reale del cartellino per evitare che qualcuno davvero arrivi a quelle cifre. Non a caso ad inizio estate sembra esserci sempre la fila per Berardi ma poi, ad inizio agosto, non resta nessuno.

LAZIO E FIORENTINA
Vanno tutto a bussare ad altre porte, trovando chiusa quella del Sassuolo. Ora può riprovarci la Lazio, visto che Lotito deve ricucire il rapporto con Sarri, oppure la Fiorentina che si ritrova in Conference League e ha un tesoretto di quasi 20 milioni incassato dal Brighton per Igor. Berardi merita di cambiare aria anche perché, contrariamente a quanto si possa pensare, il suo rendimento è in crescita. Nelle ultime cinque stagioni è sempre andato in doppia cifra di gol. Nelle ultime tre, quelle in cui ha iniziato a chiedere di essere venduto, ha firmato 17, 15 e 13 reti condite da 8, 17 (!) e 7 assist. In totale ha messo insieme 133 reti e 91 assist in 352 presenze con la maglia neroverde: bastano e avanzano per guadagnare il diritto a chiedere qualcosa in cambio.