Ribaltone
Milan, bomba-Pedullà: "Si dice che...", l'ultimo colpo (non previsto)
Un calciomercato da 107 milioni di euro, conto della Gazzetta dello Sport. Ma i botti in casa Milan potrebbero non essere ancora finiti. Ne è convinto Alfredo Pedullà, una delle autorità del calcio d'estate, quello che vive di acquisti e cessioni. Gli arrivi di Okafor in attacco, Pulisic e Luka Romero sulla trequarti, Reijnders e Loftus Cheek a centrocampo e quello, dato per imminente, del nigeriano Chukwueze sulla destra, hanno ridisegnato i rossoneri dalla cintola in su, facendo parzialmente dimenticare ai tifosi il dolore per il doppio addio, quello di Paolo Maldini e di Sandro Tonali.
Fari puntati ora sul centrocampista chiamato a rimpinguare il reparto, in vista del 4-3-3 studiato da Stefano Pioli, anche alla luce dell'assenza di Bennacer per infortunio (l'algerino tornerà a pieno regime nel 2024). "In quota resta sempre Musah che è andato con il Valencia in Svizzera ma che freme anche lui di andare al Milan - conferma Pedullà -. I rossoneri non vorrebbero spendere più di 15-16 milioni più bonus, l’asticella del Valencia è leggermente più alta, tuttavia ci sono ampi margini per arrivare a una totale quadratura".
L'esperto di mercato di Sportitalia, però, ha fatto altri due nomi: "Per il terzino destro ci sono Singo e Pedersen. C'è stato un contatto anche per Calafiori per la corsia mancina". La sorpresa sarebbe dunque il norvegese Marcus Pedersen, terzino destro classe 2000 del Feyenoord, valutato 8 milioni di euro.
Potrebbe essere lui, dunque, il vice-Theo Hernandez, in una sessione di mercato più simile a una rivoluzione e che ai tifosi rossoneri più pessimisti ricorda molto la clamorosa estate 2017, quella del Milan cinese di Yonghong Li e delle "cose formali" del duo Fassone-Mirabelli, capaci di comprare 11 titolari, da Bonucci a Biglia, da Kessie a Conti, da Calhanoglu a Kalinic e Andre Silva. Una montagna che, in campo, partorì il classico topolino. Moncada e Furlani si augurano di non fare quella fine.