L'ex calciatore del Manchester City
Benjamin Mendy "stupratore": accuse false, carriera rovinata
E quindi era innocente. Carriera rovinata, insulti planetari, additato a emblema della violenza stupratrice maschile contro le donne, ed era innocente.
Senegalese di origine e musulmano praticante che ha fatto anche il pellegrinaggio alla Mecca, Benjamin Mendy è però cittadino francese, nato nella regione parigina, ed è stato terzino sinistro nella nazionale francese che ha vinto i Mondiali del 2018. Il 14 luglio è stata dunque per lui una festa doppia, visto che vi è stato definitivamente assolto delle accuse di stupro e tentato stupro. E potrebbe anche essere considerato un regalo di compleanno, visto che lunedì fa 29 anni. Lui, comunque, si è messo a piangere quanto ha sentito pronunciare la sentenza che lo ha definitivamente scagionato.
«Terzino sinistro molto forte fisicamente, è dotato di un’ottima velocità in progressione, possiede una buona resistenza fisica ed anche una grande capacità di corsa; è abile nei cross. Veniva considerato tra i più promettenti terzini in circolazione»: questa è una sua scheda tecnica. A 17 anni aveva firmato il suo primo contratto da professionista con il club francese ed era esordito in prima squadra; a 19 era stato acquistato dall’Olympique Marsiglia per quattro milioni di euro; a 22 per 13 milioni di euro più 2,5 milioni di bonus era passato col Monaco, con cui a 23 anni aveva vinto il campionato francese per poi passare il 24 luglio 2017 al Mancheser City per una somma di 57,5 milioni di euro che ne fece il difensore più pagato della storia.
INCUBO - Purtroppo per lui, la bella favola aveva avuto un primo stop il 23 settembre successivo, quando durante la partita interna di campionato contro il Crystal Palace aveva riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio destro in uno scontro di gioco, da cui uno stop forzato di almeno sette mesi. Ma tra 2017 e 2019 pur giocando solo 31 partite aveva comunque vinto ben sei trofei: due campionati inglese, un omologo inglese della Supercoppa, due Coppe di Lega e appunto il Mondiale in Russia.
Ma il 26 agosto 2021 fu appunto escluso dalla squadra, dopo essere stato arrestato dalla polizia del Cheshire. L’accusa: stupro e molestie ai danni di due donne e di una ragazza ancora minorenne. Non gli viene concessa la libertà vigilata poiché, in precedenza, aveva infranto la legge ospitando a casa sua un party vietato per il lockdown, venendo così meno a una delle condizioni previste. Il Manchester City lo sospese immediatamente dalla prima squadra, e il 14 settembre successivo rimosse ogni riferimento a lui negli articoli in vendita nello store ufficiale Il 10 settembre Mendy comparve in tribunale, per poi essere rimandato in prigione fino al 15 novembre, mentre l’udienza era fissata al 15 dicembre 2021. Peraltro, nei mesi si erano aggiunte altre accuse, che avevano portato a un totale di otto imputazioni per stupro, una di tentato stupro e una di molestie. Lui ha sempre sostenuto che i rapporti fossero consensuali. Il 13 gennaio 2023 venne giudicato innocente per sette dei nove capi di imputazione, ma per gli altri due fu deciso un nuovo processo. Adesso arriva lo scagionamento definitivo.
Mendy ammette che da quando aveva 18 anni le donne avevano iniziato a cercarlo, non per il suo aspetto ma perché era un calciatore. Ciò lo aveva portato a tenere una sessualità promiscua e sregolata, che aveva raggiunto un parossismo in alcune feste clandestine da lui organizzate nella sua villa da 4,8 milioni di sterline durante il lockdown, creando le occasioni da cui sono arrivate le accuse. Ma «le assoluzioni significano che il difensore 28enne è stato ora dichiarato non colpevole di tutte le accuse mosse contro di lui da sei donne, che hanno distrutto la sua carriera calcistica», commenta il Guardian. «La sentenza ha cancellato il suo nome ma Mendy è disoccupato dopo la scadenza del suo contratto con il Manchester City alla fine di giugno. Il club ha smesso di pagarlo nel settembre 2021, poco dopo essere stato incriminato, anche se l’allenatore, Pep Guardiola è stato testimone al suo primo processo, dove lo ha descritto come un “bravissimo ragazzo”».
GRAVE IMPATTO - Per l’avvocato Jenny Wiltshire «Benjamin desidera ringraziare i membri della giuria per essersi concentrati sulle prove in questo processo, piuttosto che su voci e allusioni che hanno seguito il caso fin dall’inizio. Questa è la seconda volta che il signor Mendy è stato processato e dichiarato non colpevole. È lieto che entrambe le giurie abbiano raggiunto i verdetti corretti. Sono passati quasi tre anni da quando la polizia ha iniziato a indagare. Il signor Mendy ha cercato di rimanere forte, ma il processo ha avuto un grave impatto su di lui. Ringrazia tutti coloro che lo hanno sostenuto e ora chiede privacy in modo che possa iniziare a ricostruire la sua vita».