Piccoli fenomeni crescono

Hojlund, addio Atalanta: "Ha detto sì", con chi passa il "nuovo Haaland"

Claudio Savelli

Siamo nella fase di stallo alla messicana del mercato. Tutti i club si tengono sotto tiro a vicenda e nessuno riesce a compiere la prima mossa liberamente, anche se vorrebbe visto che i ritiri sono ormai iniziati e gli allenatori fremono per avere le rose da allenare. L’Inter ad esempio prova lo scatto decisivo per Lukaku ma il Chelsea non ha fretta e mette il bastone tra le ruote nerazzurre. La prima offerta da Milano è partita nei giorni scorsi ed è di 30 milioni bonus compresi. Poi è stata riformulata non nel totale ma nella distribuzione di questi bonus, più facili da raggiungere. Ma da Londra hanno ribadito ieri che 30 milioni non bastano, ne servono 40. L’obiettivo di Ausilio, volato in Inghilterra dopo la presentazione di Inzaghi (il cui rinnovo arriverà prima dell’inizio del campionato), è alzare a 35 bonus compresi e convincere il Chelsea a diminuire le pretese: l’Inter infatti è convinta che la volontà ferrea di Lukaku alla lunga possa portare allo scatto matto e dirà anche che ad una simile potrebbe acquistare altri attaccanti più giovani.

Ad esempio? Balogun, 22enne americano di proprietà dell’Arsenal reduce da un’annata da 22 gol con il Reims in Ligue 1. È un braccio di ferro normalissimo in questa fase del mercato e per questo tipo di affari. La stessa Inter si sta comportando così per Onana, convocato alla Pinetina per far capire allo United che deve fare l’ultimo sforzo e arrivare a quota 60 milioni bonus compresi, altrimenti il portiere resta dov’è. Stesso discorso per Gosens: è arrivata un’offerta di prestito con obbligo di riscatto a 14 dal Wolfsburg ma non basta. Ne servono 18 per evitare minusvalenza. Intanto Trubin piazza “cuori social” alla nuova maglia dell’Inter: anche i giocatori hanno fretta di conoscere il loro futuro. È il motivo per cui la maggior parte degli affari che si chiudono sono quelli con l’ormai nota Arabia: in quei casi, i club sono sullo sfondo rispetto ai calciatori oggetto di ingaggi faraonici.

L’ultimo ad essere corteggiato è Immobile. Alcuni giornalisti locali sostengono che abbia già accettato un’offerta da 35 milioni netti (15 a stagione per due anni più 5 di bonus alla firma) da un non meglio precisato club dei fantastici-18, ma il presidente della Lazio Lotito ha smentito al Messaggero: «Non mi hanno chiamato. Non so nemmeno se accetterei 50 milioni per il nostro capitano, un figlio, uno di famiglia, quindi non è in vendita». Il Psg, che fino all’anno scorso faceva la voce grossa sul mercato, sembra quasi ridimensionato in confronto all’invasione araba. Come tutte le altre, ora è una società che fa di conto e aspetta a cedere Mbappé, che preme per andare subito al Real Madrid, fino a che non avrà trovato il sostituto. Due i candidati, entrambi dalla serie A: Vlahovic della Juventus e Hojlund dell’Atalanta. Le richieste: 70 milioni per il 23enne serbo, 60 per il 20enne danese. Entrambi hanno già approvato Parigi come destinazione: sì, pure il bianconero osannato all’arrivo alla Continassa. È come il gioco delle sedie musicali: in attesa che Mbappé dia il via al valzer, puntano un posto in Champions.