Il ricordo

Berlusconi, il retroscena su Mihajlovic: "Non lo voleva esonerare, aveva 5 figli"

Ricordi, aneddoti, retroscena. I collaboratori di Berlusconi adesso rivelano alcuni lati segreti della vita del Cav che finora sono rimasti sconosciuti. E uno riguarda il Milan e l'esperienza in rossonero di Sinisa Mihajlovic: "Lo chiamarono, eravamo a Palazzo Grazioli - ricorda all’Adnkronos Carlo Garzia, ex collaboratore dell’ufficio studi e comunicazione voluto da Berlusconi in quello che a lungo è stato il quartier generale di Fi a Roma, nonché abitazione capitolina dell’ex premier - gli dissero che era arrivata l’ora di cambiare allenatore, e lui rispose semplicemente: ’non posso mandare a casa uno che ha 5 figli'. Io rimasi sorpreso, profondamente colpito: Mihajlovic non guadagnava certo due 'spicci' al Milan, ma Berlusconi si poneva il problema del sostenimento della famiglia, di fatto contrastando una sua ’cacciata dalla panchina del Milan: avrei voluto vedere le facce all’altro capo del telefono". Ma è lo stesso Garzia ad essere protagonista di un siparietto con il Cavaliere.

"Le giornate di lavoro all’epoca erano lunghissime. Il giorno dell’accaduto, io ero arrivato a Palazzo Grazioli alle 8 saltando la colazione - ricorda Garzia - e tirai dritto fino alle 23, quando finalmente venne servita la cena. Era un giorno politicamente impegnativo, Fi aveva deciso di sostenere Alfio Marchini alle regionali nel Lazio abbandonando la candidatura di Guido Bertolaso, dunque una giornata intensissima.

 

Io ero digiuno da ore e ore, e -letteralmente- mi ingozzai quando ci sedemmo per cena, tra l’altro ero abituato a pasti light, mentre a Palazzo Grazioli si mangiava pesantino. Comunque iniziai ad accusare un malore, e uscì dalla sala da pranzo in silenzio per guadagnare il bagno. Non arrivai, svenni nel salone attiguo alla sala da pranzo. Aprendo gli occhi trovai Berlusconi al mio fianco, intento a infondermi coraggio e a sdrammatizzare l’accaduto: ecco, questo era il presidente".