Derby champions
Milan-Inter, due partite decisive: quelle voci dallo spogliatoio...
Comincia un mini-torneo da sei partite tra sei squadre racchiuse in sei punti. In palio ci sono tre posti in Champions League. Si comincia con un turno infrasettimanale apparentemente interlocutorio: alle 18, l’Atalanta ospita lo Spezia (Dazn e Sky) mentre la Juventus accoglie il Lecce (Dazn); alle 21, la Lazio sfida il Sassuolo (Dazn e Sky), il Milan affronta la Cremonese (Dazn) mentre l’Inter va a Verona (Dazn e Sky). Fare punti per rendere decisivi i tanti scontri diretti in arrivo a partire dal triplo incrocio del finesettimana: Milan -Lazio, Roma-Inter, Atalanta-Juventus. Il paradosso è che sta meglio chi rincorre (le milanesi e l’Atalanta) rispetto a chi sta, starebbe o stava davanti, ovvero Lazio, Juventus e Roma.
LAZIO 61
Nel momento decisivo, la Lazio è diventata arrendevole? Sarri aveva annusato puzza di bruciato nell’aria ben prima delle due sconfitte consecutive. Dava infatti del «superficiale» a chi pensava fosse fatta. Tocca trovare una soluzione rapida ed efficace: non il gioco ma i giocatori. Un Milinkovic-Savic non apatico come nelle ultime gare e un Immobile di nuovo in forma (il gol all’Olimpico in campionato manca da settembre). Ora o mai più perché perdere un piazzamento Champions dopo averlo ipotecato sarebbe una ferita difficile da rimarginare.
JUVENTUS 60 PUNTI
Il pareggio di Bologna ha interrotto la striscia di sconfitte ma non ha restituito serenità. A maggio non ci si aspetta un gioco entusiasmante ma una reazione, soprattutto di alcuni presunti trascinatori. Riallacciati i rapporti con Di Maria, il mister rilancia pure il “triste” Vlahovic che non va in rete in campionato dal 7 febbraio scorso (11 apparizioni senza esultare). È un concorso di colpe tra allenatore e giocatori offensivi, ma non ha senso ora bisticciare. In attesa della definitiva penalità, la Juve dovrebbe cercare di non auto-penalizzarsi.
INTER 57 PUNTI
La LuLa sta tornando piena, così come l’Inter tutta che, con la Lazio, ha sfoderato la miglior prestazione stagionale in campionato. Meglio ritrovarsi tardi che mai, e meglio ora che ci si gioca tutto. Certo, non esiste più margine d’errore e il pensiero dell’euroderby è ricorrente, mala cilindrata nerazzurra ora si vede: il mister può contare su tutta la rosa a parte Gosens (per lui tutore per 10 giorni e ritorno per il derby di andata di Champions) e Skriniar, che osserva il più avvincente finale di stagione dell’ultimo decennio dal divano, contrappasso per il mancato rinnovo.
MILAN 57 PUNTI
Lo zero offerto dalle riserve è diventato un “meno”. Leggi alla voce De Ketelaere che perde il pallone contro la Roma. Eppure Pioli al belga e al connazionale Origi si affida per ragioni di turnover: contro la Cremonese penultima in classifica, basteranno? Sarebbe una novità: senza Leao dall’inizio, il Milan ha vinto solo a Monza, per il resto sono arrivati 3 pareggi (tra cui lo 0-0 con i grigiorossi all’andata: déjà vu?) e 4 sconfitte. Il lato positivo è che la squadra ora è viva e non infreddolita come in inverno.
ROMA 57 PUNTI
Mourinho fa la conta: fuori Smalling, Llorente, Kumbulla, Karsdorp, Belotti e Matic (squalificato), solo in panchina Dybala e Wijnaldum. Di Romane è rimasta mezza, l’obiettivo è rimanere agganciati alle milanesi. Unica buona nuova: più il gruppo si restringe, più esprime l’idea di gioco del tecnico. Ordine tattico e cinismo. La squadra crede nella qualificazione alla prossima Champions perché considera il quarto posto o la vittoria dell’Europa League due imprese fuori portata e quest’idea è perfettamente mouriniana.
ATALANTA 55 PUNTI
Ancora niente Lookman, ma con un Duvan Zapata in più. Gasperini ritrova l’attaccante che non ha mai avuto e che ora fa tutta la differenza del mondo, non tanto per i gol ma per come impegna i difensori avversari. Il vantaggio rispetto alle altre cinque è che la Dea non ha nulla da perdere nella corsa alla Champions. Era la prima delle escluse, quindi le andrebbe bene un ritorno nell’Europa minore, ma già che è lì, ora, ci prova. Senza pressioni e con un calendario migliore rispetto alle dirimpettaie.