Casse che scottano

Berlusconi, una "bomba" da 45 milioni: Monza, che guaio in ospedale

Il Monza sta per completare un vero e proprio capolavoro sportivo. La squadra rilevata da Galliani e Berlusconi ha già conquistato la salvezza. Un'impresa per una neo-promossa che non accadeva con ben sei giornate d'anticipo dal campionato 2004/2005. Una cavalcata impressionante merito dell'intuizione del Cav e di Galliani di mettere in panchina al comando del gruppo un allenatore come Palladino.

Il Monza ha espresso tutte le se capacità e soprattutto la forza di scalare la classifica dopo gennaio. Nel 2023 solo 3 sconfitte per i brianzoli, una statistica che li mette alla pari dei quasi campioni d'Italia del Napoli. Sul futuro di Palladino, Galliani è stato molto chiaro all'Ansa: "È vero che con lui ci dobbiamo ancora vedere, ma l'accordo era che ci saremmo visti a salvezza raggiunta – ha spiegato – Ci siamo stretti la mano, io confido che troveremo anche l'accordo economico. La mano ce la siamo data per un altro anno a Monza". Ma c'è un dettaglio nella salvezza del Monza che non va ignorato: il pagamento dei riscatti. Galliani aveva siglato alcuni accordi con altre società che prevedevano l'obbligo di riscatto in caso di salvezza. La salvezza adesso c'è e dunque bisogna aprire il portafoglio. Il conto è di quelli salati: 45 milioni di euro.

 

Uno su tutti Andrea Petagna che passerà definitivamente dal Napoli al Monza con 11,5 milioni. Poi c'è Cragno che costerà altri 3,6 milioni. E Pessina? Per lui altri 15 milioni prenderanno la strada di Bergamo, destinazione Atalanta. Pablo Marì costerà 5 milioni da versare all'Arsenal. E come sottolinea Fanpage ci sono anche i 9 milioni da versare al Verona per il riscatto di Caprari. Insomma mentre il Cav è in via di guarigione al San Raffaele, parallelamente alla gioia della salvezza del suo Monza, dovrà far fronte a questa "bomba" di 45 milioni che il club dovrà cercare di disinnescare.