Che sberla
Antonio Cassano, Mourinho sbotta in tv: "Scusate, lui è lì?"
Josè Mourinho a Roma, in questo momento, ha un’aura che si posiziona un gradino leggermente più in basso rispetto alle divinità e soltanto perché è un essere umano e, quindi, mortale. La brillante vittoria sul Feyenoord per 4-1 che ha aperto le porte della semifinale di Europa League è un risultato che sta esaltando una piazza intera e anche Mou, preso dall’entusiasmo, ha gonfiato il petto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nel post-partita. A infastidirgli la camminata era stato Antonio Cassano che, come spesso accade alla BoboTv, aveva lanciato pesanti accuse al tecnico portoghese. Il quale, dal canto suo e per il temperamento che ha, non si è tenuto nulla, anzi, ci ha pure scherzato. Al momento delle interviste, infatti, l’inviato di Sky, Andrea Paventi, lo ha così salutato: “C’è uno studio pieno di opinionisti e campioni che vuole farti delle domande”. E Mourinho, con tempi comici alla Totò, ha semplicemente ribattuto con tono beffardo: “Non c’è Cassano?”. L’ilarità è stata palpabile anche in studio.
Come è nato lo screzio tra i due? Come preannunciato, l’ex-talento di Bari vecchia e ora opinionista alla BoboTV, aveva stroncato la filosofia di gioco di Mourinho sia alla Roma che, in generale, nella sua carriera con parole pesanti: “Che alleni il Real o la Sanmartinese per me è la stessa cosa ormai. Potrebbe impegnarsi in attività differenti rispetto al calcio, tipo gestire un ristorante. Sarri ama il calcio e il suo mestiere, a lui del calcio non gliene frega un c…zo”. A questa critica, velata d’insulto, Mourinho aveva replicato con toni altrettanto duri: “Siamo stati nelle stesse squadre in momenti diversi: quello che ho vinto io lo sapete, mentre lui a Madrid è ricordato per la giacca che indossava il giorno che è arrivato. Alla Roma Cassano ha conquistato una Supercoppa ma senza giocarla, perché in campo c’erano quelli bravi. E all’Inter non ha alzato nemmeno la Coppa di Lombardia. A Cassano dico solo una cosa: stai attento, Antonio. Tu hai quarant’anni, io sessanta, ma a volte arrivano i Marko Livaja e dopo è dura”.
Cassano, poi, aveva controreplicato sui suoi profili social e non ha avuto sicuramente toni da gentleman: Con Livaja ho litigato e ci siamo detti di tutto, io a lui e lui a me ma poi, dopo due giorni, amici come prima e siamo andati avanti. Mia madre mi ha insegnato a non avere paura di niente e di nessuno e di affrontare tutti. Io non ho paura di litigare, anche con le mani ma non l'ho mai fatto in 18 anni di carriera. Visto che qualcuno che ha fatto la spia, dì alla tua spia che quando abbiamo litigato si sono messi in mezzo venti persone e non siamo mai andati allo scontro fisico. Dì al tuo coniglietto che ti ha detto cag... altra figura di m... oltre a come fai giocare le tue squadre. Nella mia vita non le ho mai prese da nessuno caro Mourinho. Forse sono stato fortunato ma non ho mai avuto paura di niente e di nessuno. Lo dico a te e ai naviganti, ciao caro Mourinho”. Ai punti, e nello stile, ha vinto decisamente l’allenatore. Sempre che non arrivi un’altra saetta, come un dribbling, del talento più sprecato del calcio italiano degli ultimi vent’anni.