Curve antisemite
Lazio, ecco chi è il tifoso con la maglia Hitlerson: colpo di scena
Le forze dell'ordine hanno identificato l'uomo che domenica indossava la maglia della Lazio riportante la scritta "Hitlerson 88", durante il derby tra i biancocelesti e la Roma. Si tratta di un ragazzo tedesco, identificato insieme ad altre due persone immortalate mentre facevano il saluto romano. L'uomo era entrato all'Olimpico senza indossare la maglietta, salvo poi mettersela quando ha preso posto in tribuna Monte Mario. Fondamentali per l'identificazione le immagini delle telecamere interne dello stadio. La polizia di stato, dopo aver identificato il tifoso tedesco, lo ha deferito all'autorità giudiziaria.
La presenza del tifoso tedesco è solo uno degli elementi inquietanti emersi dal derby. I cori antisemiti della Curva Nord saranno oggetto di ulteriori approfondimenti. Per questo il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea ha rinviato la decisione a "entro e non oltre il 4 aprile", in relazione ai "cori beceri e offensivi, di matrice anche religiosa, che risultano essere stati rivolti prima e durante la gara dalla totalità della tifoseria assiepata nella Curva Nord nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, e che risultano essere stati percepiti nella maggior parte dell'impianto", specifica il giudice sportivo, anche in relazione "all'esito degli accertamenti in corso e avuto riguardo al comportamento e alla collaborazione della Società nell'attività di individuazione dei responsabili e degli ispiratori, nonché nel prevenire il ripetersi di simili deprecabili manifestazioni". La società biancoceleste, infatti, ha subito diramato un comunicato in cui nel condannare i cori antisemiti della propria curva ha definito i fatti come comportamenti "che nulla hanno a che fare con il tifo sano come viene rappresentato dalla Società, sono sempre state puntuali e mai generiche, supportate da iniziative specifiche volte a prevenire e combattere tali fenomeni. La Lazio si dissocia da qualsiasi comportamento di questo tipo, illegale e anacronistico, essendo innanzitutto parte lesa da tali comportamenti". Il giudice sportivo ha anche disposto che "nelle more, la Procura federale fornisca a questo Giudice ogni elemento utile alla decisione, acquisito anche dai responsabili dell'Ordine pubblico, che emergesse dalle indagini in corso e da quelle già avviate per fatti similari".
Le immagini del derby, così come i referti degli 007 in campo, sono state già acquisite da Giuseppe Chinè. La Lazio conta che lo spirito di collaborazione possa pesare sulla decisione del giudice sportivo, sottolineando anche che "la nostra organizzazione per la sicurezza, presieduta dal Prefetto Nicolò D'Angelo, già vicecapo della Polizia", si è subito adoperata "per applicare severamente il codice etico, individuare i responsabili, inibirne l'accesso allo stadio e costituendoci parte civile per il risarcimento dei danni provocati. Nelle prossime ore comunicheremo gli esiti, già positivi, della nostra attività, confidando sulla fattiva collaborazione delle istituzioni preposte alla salvaguardia delle regole democratiche". Il rischio, infatti, è che possa essere chiusa la Curva Nord per più di un turno. Lo stesso settore, già recidivo in questa stagione a seguito degli episodi di razzismo avvenuti nel settore ospiti del Via del Mare di Lecce, è stato sanzionato con lo stop per un turno contro l'Empoli.
"Credo che qualcosa di più ai controlli si possa fare, se guardo quello che è successo l'altro giorno dove una persona è entrata con una maglietta che oltre al numero riporta sulle spalle un nome irripetibile", ha specificato il ministro per lo Sport e per i giovani, Andrea Abodi. Quanto successo all'Olimpico "è inaccettabile" e "di grande aiuto - conclude il ministro - può essere anche la tecnologia, non credo invece nella militarizzazione degli stadi ma nella responsabilizzazione individuale sì. Chi sbaglia paga, e per far questo serve più tecnologia negli stadi. Non dobbiamo trovare alibi, bisogna intervenire a livello culturale partendo dalle scuole e ci deve essere collaborazione tra istituzioni". Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: "Quelli di domenica sono stati episodi inaccettabili, un'infamia a cui bisogna reagire con grande compattezza. Ho apprezzato che la Lazio si sia dissociata e quanto fatto dalle Istituzioni come riportato anche dal ministro Abodi. Bisogna lavorare sul piano culturale, noi stiamo lavorando molto, l'antisemitismo che alcuni pensano che sia una goliardia da stadio, in realtà è una piaga che ha portato delitti e sangue sulle strade. Su questo non si può scherzare, sono episodi gravissimi ed è bene che siano stati denunciati, isolati e contrastati".