Durissimo

Nicolò Barella, gli insulti di Cassano: "Cog***, chi credi di essere?"

“Il problema è nel manico. Conte perché ha vinto all'Inter? Perché era un fenomeno a gestire certe situazioni, il gruppo. Se i fossi stato l'allenatore mi sarei chiamato Barella e lo avrei messo fuori subito. Se c'è qualcosa che non ti va bene allora vai fuori che è meglio”. Tuona come sempre Antonio Cassano nella consueta puntata in diretta streaming della Bobo TV. Il Cassano stavolta attacca Nicolò Barella, che nella gara di martedì sera a Marassi contro la Sampdoria (brusco stop, 0-0) è stato protagonista di un diverbio acceso con Romelu Lukaku, dopo uno stop non corretto da parte del belga.

Cassano: “Barella si crede Zidane, ma sembra un co**one” 
Il discorso di Cassano è scivolato sull'episodio specifico: proprio lo screzio (divenuto alterco) con il belga. "Lukaku era in difficoltà e allora? Lui sta sempre a protestare, a sbracciarsi, a gesticolare con le mani e gli ha detto di stare zitto — le parole di Fantanonio —. Ma chi si crede di essere… sembra che lui (Barella, ndr) sia Zidane o Iniesta e invece corre avanti e indietro come un co**one e si lamenta. Cercasse il modo di fare qualcosa di costruttivo e non solo con un allenatore che lo deve stimolare a correre a mille all'ora. E poi chiedono 4, 5, 6, 10 milioni… ma basta!”.

 

Barella, troppo atteggiamenti sopra le righe
Per l’ex centrocampista del Cagliari non è il primo atteggiamento sopra le righe. Comportamenti che inficiano le sue qualità e le sue prestazioni, suscitando perplessità per la straordinaria capacità di rovinare tutto sul più bello oppure di alimentare problemi invece di trovarne la possibile soluzione. Divisivo più che inclusivo, come invece dovrebbe essere una colonna di una squadra che di certe cose ragiona solo nel chiuso dello spogliatoio e in campo conserva il rispetto dei compagni sempre, nella buona e nella cattiva sorte. Impegnato a rilanciare l’Inter dopo lo 0-0 contro la Samp: il prossimo impegno, a San Siro, sarà sabato alle 20.45 contro l’Udinese di Andrea Sottil.