Verso l'addio

Skriniar, dalla ragione al torto marcio: il colpo basso all'Inter

Fabrizio Biasin

C’è modo e modo per dirsi addio, Milan Skriniar ha scelto il peggiore. Partiamo da un dato di fatto: il ragazzo, sul campo, si è sempre comportato da serissimo professionista. Anche fuori in realtà, ma non nell’ultimo periodo. La scelta di andare a giocare in una squadra che ti riempie di grano ed è satura di campioni è stra-legittima, al punto che nessuno l’avrebbe contestata, se annunciata con le giuste maniere. Oddio, qualche tifoso dei nerazzurri si sarebbe incazzato lo stesso, ma non quanto sono incazzati ora (tantissimo). Skriniar ha un accordo con il Psg da molto tempo, probabilmente dalla scorsa estate. In maniera molto corretta si è messo a disposizione dell’Inter (potete vendermi e incassare o trattenermi e non prendere un euro).

 

 

E fin qui non c’è nulla da dire, trattasi di decisione legittima. Quello che non va bene è il freddissimo silenzio degli ultimi giorni, trasformato in clamoroso incidente diplomatico nel momento in cui l’annuncio del “tanti saluti” è arrivato per bocca del suo procuratore in diretta tv, tra l’altro mentre il capitano dell’Inter si faceva cacciare dal campo per doppia ammonizione. Il resto è storia di questi ultimi giorni, con Skriniar che non trova il coraggio di comunicare la sua decisione ai compagni (lo hanno fatto i dirigenti prima del match contro la Cremonese), i media slovacchi che annunciano la firma con i francesi, lui che informalmente smentisce ogni dichiarazione e, ancora, nessuna parola spesa per parlare direttamente alla marea di tifosi che l’ha sempre sostenuto. Ecco, così si passa in un attimo dalla ragione al torto marcio.

 

 

Ps. L’Inter attende un rilancio da parte dello sceicco: con un’offerta vicina ai 20 milioni di euro il giocatore andrà subito a Parigi e verrà rimpiazzato, viceversa sarà a disposizione di Simone Inzaghi per la partita di Coppa Italia con l’Atalanta in programma domani sera a San Siro. E in quel caso i fischi sembrano scontati.