Tensione

Argentina, "uccidetemi": choc nello spogliatoio prima della finale

Ottime prestazioni e titolarità indiscussa della sua Argentina. Il portiere Emiliano Martinez è un vero e proprio trascinatore della nazionale albiceleste. Lo dimostra anche un discorso motivazionale negli spogliatoi durante l’intervallo, prima che la sua squadra e la Croazia tornassero in campo. Conscio di quanto accaduto ai quarti (la rimonta nel finale dei regolamentari dell’Olanda, ndr), ha messo in mostra tutta la sua personalità: “Non dobbiamo prendere gol, ragazzi — dice —. Dovranno uccidermi per segnare un gol. Ragazzi, chi non ce la fa alzi la mano. Non regaliamo niente, non regaliamo niente”.

 

 

 

 

Martinez, in finale stessa divisa di quando non ha preso gol 

I compagni hanno esaudito la richiesta del Dibu e così il portiere ha tenuto la porta chiusa per la terza volta in questo Mondiale: sono cinque gol subiti in sei partite (Saleh Al-Shehri e Salem Al-Dawsari dell'Arabia Saudita, l'autogol di Enzo Fernández contro l'Australia e la doppietta di Wout Weghorst per l'Olanda). Le tre partite in cui non ha preso gol, contro Messico, Polonia e Croazia, l'estremo difensore dell'Albiceleste ha indossato una divisa verde e conoscendo l'attenzione ai dettagli degli argentini, per la finale il Dibu si presenterà con la stessa maglia. 

 

 

 

 

Martinez dopo la Croazia: “Abbiamo giocato con il cuore”

Nella conferenza stampa dopo la vittoria che è valsa la qualificazione alla fine, Martinez si è espresso così: "È impossibile da credere, siamo i primi ad arrivare in finale — ha commentato — Non possiamo credere al coraggio e alla voglia di questa squadra. Oggi si è giocato con il cuore, con la testa e con la passione. Il talento ce l'abbiamo già, se aggiungiamo quello in campo… Ognuno gioca per la propria famiglia, per i 45 milioni di argentini. Cerchiamo di portare gioia a loro, alla gente e lottiamo fino alla fine".

 

 

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