Fabrizio Ravanelli, parole pesanti: "Mezza squadra non è da Juve"
Quando la Juventus scende in campo in Champions League come oggi alle 18.45 contro il Maccabi il pensiero va subito a Penna Bianca. All'anagrafe Fabrizio Ravanelli, l'attaccante che con il suo gol in finale all'Ajax griffò l'ultimo trionfo europeo della Vecchia Signora. Sono passati già 26 anni dalla magica notte di Roma e da allora la coppa dalle grandi orecchie è diventata, anno dopo anno, sempre più un'ossessione per il mondo juventino. I bianconeri in Israele sono infatti già a un bivio: una vittoria è fondamentale per continuare a sperare negli ottavi, intanto in campionato è crisi visto che la vetta occupata dal Napoli dista già 10 punti dopo sole 9 giornate. E allora Libero scende in campo con l'attuale talent Mediaset per analizzare il momento della Vecchia Signora.
La sconfitta di San Siro taglia ormai fuori la Juve dai giochi tricolori?
«Vedendo i distacchi con le altre e il ritmo di Napoli e Milan, a oggi questa Juve può puntare al massimo al quarto posto. L'obiettivo dei bianconeri è quello di cercare di limitare i danni da qui alla sosta per il Mondiale. A gennaio infatti con Pogba e Chiesa sarà tutta un'altra squadra...».
A fine 2022 però la società bianconera rischia di ritrovarsi fuori anche dalla Champions...
«In coppa bisogna pensare gara dopo gara. Devono assolutamente vincere con il Maccabi per poi giocarsi tutto negli scontri diretti contro Benfica e Psg. È dura, ma ci sono ancora chance».
Su quattro italiane in lizza quante arriveranno agli ottavi?
«C'è il grande rischio in Champions sia per la Juve sia per le milanesi di trovarsi fuori dalla coppa più importante già ai gironi. È un po' il segnale di come il nostro calcio stia facendo fatica in Europa e purtroppo non da quest' anno. L'unica eccezione è rappresentata dal Napoli che invece sta mettendo in mostra un grande calcio e ha creato un progetto davvero molto interessante».
Che spiegazione si è dato della crisi della Juventus in campionato?
«Ci sono molti calciatori non da Juve. Solo 13-14 di loro sono all'altezza».
In che senso?
«Ho visto una squadra senza carattere, con tanti, troppi giocatori che scendono in campo impauriti e che dopo ogni gol preso perdono fiducia e poi crollano. Molti di loro hanno poca personalità. Questo è uno dei principali problemi della Juve insieme alla mancanza di continuità di rendimento».
Sul piano del gioco i bianconeri stentano.
«Quando manca Di Maria si vede e si sente. È l'unico giocatore in grado di creare e inventare qualcosa negli ultimi 30 metri. Senza di lui non c'è nessuno che fa gioco e innesca occasioni da gol con l'ultimo passaggio. Se gioca il Fideo è tutta un'altra Juve...».
I tifosi sui social spingono per l'esonero di Allegri. Che ne pensa?
«Allegri non ha mai avuto la possibilità di lavorare con la squadra al completo. Ha questa attenuante, al netto del fatto che la sua Juve non giochi un grande calcio. Alla fine però sono i giocatori che vanno in campo...».
Quindi vanno messi loro sul banco degli imputati?
«Da allenatore Max Allegri ha certamente le sue responsabilità, ma ci sono anche grosse colpe dei giocatori nei risultati deludenti di questa prima parte di stagione. Il colpevole numero uno del momento negativo non é lui».
Quindi avanti con Allegri in panchina?
«Ha avuto la squadra sempre decimata dalle assenze. Non credo in questo momento sia logico cambiare allenatore, la Juve deve andare avanti con Allegri. Vorrei vederlo con la rosa al completo prima di dare giudizi definitivi».
Ma Allegri ha davvero una corazzata come dicono in tanti o in Italia ci sono squadre superiori tipo Milan e Napoli?
«La rosa non mi sembra nel complesso di grande qualità. Ha solo 13-14 giocatori da Juventus secondo me. Tanti altri sono ottimi elementi, ma che per giocare nella Juve non hanno quel carisma e la personalità che serve in un club del genere. Quando indossi la maglia della Juventus, devi avere una grande personalità e nessuna paura di sbagliare: onestamente in diversi di loro queste caratteristiche non ci sono...».