Serie a
Serie A, la sentenza sul campionato: quali sono le due squadre migliori
Tutte e otto le "sorelle" hanno affrontato due partite sulla carta semplici e uno scontro diretto. È stato un rodaggio anche perché il mercato ancora aperto, l'inizio era anticipato rispetto alle abitudini e non ci sono stati impegni infrasettimanali. Ora si fa sul serio e si fa di più. Domani si torna in campo e diventerà un'abitudine fino al Mondiale per tutte le grandi tranne l'Atalanta, unica disimpegnata dall'Europa. È presto per un giudizio ma non per identificare pregi e difetti di ognuna: si intravedono nei gol fatti e subiti. Juve e Roma ne segnano pochi perché non hanno buone costruzioni di manovra, l'Inter ne incassa troppi, Milan e Lazio sono le più equilibrate e finora convincenti.
Dei quattro scontri diretti tra le prime otto, tre sono finiti in pareggio. Solo la Lazio ha battuto l'Inter.
Mancavano Fiorentina e Napoli che confermano l'equilibrio di forze tra le "sorelle". La Viola dipende dalla resurrezione di Jovic: se continua a essere un fantasma, poche partite equilibrate diventeranno vittorie. La squadra si danna per tenere la contesa in equilibrio, pressa e occupa bene il campo, ma poi nessuno porta la ricompensa. Ci vuole pazienza e Italiano lo sa, di certo Jovic è una scommessa e, in quanto tale, un rischio. Il Napoli è più pigro del solito, meno divertito e divertente, quasi intimorito dall'idea di diventare capolista in solitaria. Dovesse perdere Osimhen, anche ricevendo in cambio Ronaldo, il livello calerebbe.
Ma chiunque si vende per oltre 100 milioni perché nessuno vale quella cifra. I precedenti insegnano.
Intanto Mourinho accoglie ufficialmente Belotti, il cui contratto di un anno con opzione legata ad alcune condizioni sportive è una porta sul futuro, e il 25enne mediano Camara (2+8 milioni all'Olympiacos), quel che serve per risolvere i problemi di staticità in mezzo. Mancano cinque giorni alla fine di un mercato incredibilmente e inutilmente lungo. Arriverà il giorno in cui lo chiuderanno prima di cominciare a giocare? Si spera. Intanto, pronti all'inizio del vero campionato. Le grandi avranno pochi allenamenti per migliorarsi. Sarà più facile gestire l'umore, meno correggere i difetti. Il Milan è quella che ne ha di meno. Per questo esce dalla prima curva con il (corto) muso davanti, anche se ha gli stessi punti di molte altre rivali.