Nel mirino
Ferrari, scatta il processo a Inaki Rueda: chi è (e cosa è successo al muretto)
In Ungheria un altro disastro strategico, dopo quelli di Montecarlo e Silverstone. E se i tifosi se la sono presa in parte con Mattia Binotto, la colpa più grande va soprattutto a Iñaki Rueda, il capo del remote garage che a Maranello detta le strategia basandosi su tempi e calcoli derivanti dalla pista in tempo reale. Spagnolo di Madrid, classe 1978, ricopre il ruolo di Head of Race Strategy della Ferrari dal 2015 (prima in F1 aveva lavorato alla Midland, alla Renault e alla Lotus) e, con le sue strategie, è stato più volte il deus ex machina dietro i successi di Sebastian Vettel nella sua avventura nella squadra italiana (a lui si deve per esempio la vittoria capolavoro del tedesco a Melbourne nel 2018).
In Red Bull la collega Schimtz superiore a Rueda in stagione
Rueda, col tempo, è diventato un apporto importante per la strada, intoccabile per Binotto nonostante gli errori commessi in questa prima parte inoltrata di stagione: “Ci sono team che vincono dopo 10 anni con gli stessi uomini, perché dovremmo cambiare il muretto?”, ha risposto il team principal alla stampa italiana dopo la gara dell’Hungaroring. Ma che sta dimostrando di essere inferiore alla collega Hanna Schmitz, laureata a Cambridge e autore del capolavoro di Montecarlo che ha proiettato Pérez davanti ai ferraristi su una pista dove è impossibile sorpassare.
Ferrari, ennesimo errore di strategie con le dure a Leclerc in Ungheria
Rueda è il principale protagonista in negativo dello sbaglio di montare le dure al giro 40 nel GP d’Ungheria, con la F1-75 senza prestazioni su gomme scivolosissime e oramai con la gara compromessa, venendo superata sia dalla Red Bull di Max Verstappen che dalla Mercedes di George Russell, per il sesto posto finale. Binotto non si è concentrato sulla strategia a fine gara, preferendo pensare a una Ferrari male assettata in pista per la gara. Ma l’ennesimo errore di stagione non può sempre passare inosservato…