Wimbledon
Jannik Sinner, clamoroso Djokovic: "Cosa vedo in lui"
“Jannik Sinner? Un top player consolidato, sta maturando e gioca in grandi palcoscenici e non sente più molta pressione”. Sono parole al miele quelle che Novak Djokovic ha dedicato in conferenza stampa al tennista altoatesino, dopo averlo visto battere agli ottavi il promettente spagnolo Carlos Alcaraz. Oggi - martedì 5 luglio - alle 14.30 è in programma il match dei quarti tra l’italiano e il serbo sul Centrale di Wimbledon: “I primi due set di Sinner sono stati molto dominanti — ha detto Djokovic —. Jannik è fiducioso e crede di poter battere chiunque". Poi quella frase dolce come il miele: "Vedo un po' di me stesso nel gioco di Sinner; principalmente quello che fa da fondo campo giocando con il rovescio piatto e facendo pressione sugli avversari".
Panatta: “Sinner, puoi battere Djokovic”
Djokovic sa bene che nel suo cammino verso la finale questa è la sfida più difficile, perché Jannik ha le armi per metterlo in difficoltà, e dopo aver sconfitto uno dei giocatori più caldi del 2022 scenderà in campo tranquillo e soprattutto senza il peso delle responsabilità. Anche l’ex Adriano Panatta crede in una possibile impresa dell’altoatesino: "Sinner scenderà in campo nella miglior condizione psicologica possibile: ha già conosciuto il Centrale, è reduce da una grande partita e non ha nulla da perdere, perché il favorito è l’altro — dice il vincitore del Roland Garros 1976 a La Gazzetta dello Sport —. Certo, Djokovic resta una montagna difficilissima da scalare, ma l’azzurro ha un gioco consono all'erba di adesso, che è più lenta di quella dei nostri tempi”.
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Panatta: “Sinner ha gioco consono per l’erba”
Per Panatta, “Jannik colpisce piatto e dunque la sua palla corre più rapida: nei primi due set con il dritto ha massacrato Alcaraz, che usa di più il top spin, una soluzione che sull'erba tende a rallentare i colpi — conclude l’ex tennista alla Rosea — Si può fare. Nel tennis di oggi i margini si sono ristretti: non dico che tutti possono battere tutti ma in un quarto di finale di uno Slam le differenze sono minime", conclude Panatta.