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Italia, altro che tracollo: cosa prevede il simulatore di calcio

Gabriele Galluccio

Da quando è stata mancata la qualificazione al Mondiale per la seconda volta, la Nazionale è vittima di una psicosi collettiva. Al primo mezzo risultato positivo si grida alla rinascita, per poi ripiombare nel dramma non appena si materializza una brutta sconfitta. Eppure l'irrilevante Nations League dovrebbe essere presa per quello che è: uno stage che consente di vedere in azione un largo numero di calciatori. Uno squarcio di luce in uno dei momenti più bui della storia recente del calcio italiano è allora offerto da Football Manager. Qualcuno potrebbe erroneamente pensare a un videogioco, e anche la definizione "simulatore calcistico" non è del tutto appropriata.

 

 

Si tratta di un'esperienza manageriale che riproduce la realtà e considera tutte le variabili del calcio, sfociando in infiniti e a volte imprevedibili percorsi. Può quindi aprire una finestra su uno dei tanti futuri possibili, partendo da una base solidissima: dietro c'è un lavoro di scouting immenso, con migliaia di esperti sparsi in tutto il mondo che valutano calciatori di qualsiasi livello, anche della seconda divisione sudcoreana o della quarta danese. Per questo motivo Football Manager è considerato uno strumento utile da alcuni addetti ai lavori: persino uno dei più grandi come José Mourinho ha sul proprio pc l'inconfondibile icona del simulatore calcistico. Sarebbe interessante scoprire che uso ne fa, magari passa ore a studiare il database contenente centinaia di migliaia di calciatori. Di questi tempi Football Manager potrebbe tornare utile a Roberto Mancini, se non altro per recuperare fiducia nella Nazionale, che potenzialmente può arrivare a esprimere alcuni dei migliori calciatori del mondo.

 

 


Il primo dato che emerge dalla simulazione è che nel 2026 i pezzi più pregiati dell'Italia giocano all'estero: tra il 2022 e il 2023 l'Inter cede al Chelsea Bastoni e Barella, raggiunti poi nel 2025 dal Zaniolo. In Premier finiscono anche Pellegrini (Liverpool, 2024) e Rovella (Manchester United, 2022), mentre Tonali viene acquistato dal Real Madrid nel 2023. Gli unici titolari della Nazionale 2026 che ancora militano nelle loro squadre attuali sono Calabria, Locatelli, Chiesa e Scamacca. Ciò indica almeno due cose: la prima è che presto la Serie A potrebbe stare stretta ai migliori talenti italiani; la seconda è che quest' ultimi hanno buone possibilità di sviluppare un potenziale da top player. Nel 2016 il cronico problema degli attaccanti non è risolto (Scamacca è l'unico presentabile) e c'è anche carenza di alternative: tra i giovanissimi emergono Udogie, Scalvini e Rovella, per un totale di 14-15 calciatori di medio/alto livello. Abbastanza però per competere con le migliori Nazionali: la simulazione si conclude con l'Italia che vince gli Europei 2024, battendo Belgio, Spagna (ai rigori) e Germania in finale, e poi arriva in semifinale ai Mondiali 2026, perdendo contro il Brasile. E allora forse è il caso di credere in Mancini e nei nostri calciatori proprio come fa Football Manager...