Fine di un ciclo
Italia, tam-tam su Mancini: "Dimissioni già stasera". La situazione precipita: chi manda in campo
La rivoluzione di Roberto Mancini inizia stasera, sabato 4 giugno, dalla prima partita di Nations League contro la Germania. Rispetto alla disfatta con l’Argentina, che ha mostrato un’Italia mai così inferiore e impotente da quando è allenata dal Mancio, il ct azzurro è pronto a cambiare praticamente l’intero undici titolare, fatta eccezione per il portiere Donnarumma. Le due sfide con la Germania e quelle con Ungheria e Inghilterra saranno banchi di prova durissimi per ripartire.
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Ed è per questo che si vocifera che, in caso di ennesimo tracollo, Mancini potrebbe decidere - o essere costretto a farlo - di rassegnare le dimissioni, ipotesi rilanciata da Dagospia. Incredibile quanto velocemente si sia arrivati vicini a questo punto di non ritorno: dalla gloria degli Europei e della lunghissima striscia di risultati utili, alla non qualificazione al Mondiale (per la seconda edizione consecutiva) e allo smarrimento totale degli ultimi tempi. “Ne cambio dieci, forse venti…”, ha dichiarato Mancini alla vigilia della sfida.
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Stando alle ultime indiscrezioni, la fascia di capitano finirà al braccio di Florenzi, che giocherà in difesa assieme a Bastoni, Acerbi e Spinazzola. Rivoluzione totale anche negli altri due reparti: a centrocampo spazio a Tonali, Cristante e Tonali; in attacco tocca a Politano, Scamacca e Pellegrini. “So che cambiando così tanto ci prendiamo dei rischi - le parole del ct - ma non possiamo più aspettare. Se dovesse andare bene, anche solo a livello di gioco, sarebbe un bel segnale”.
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