Sfida meneghina
Milan: Maignan, Tomori e Kalulu? Intreccio a tre, dove si decide la corsa-scudetto
Ogni minimo errore difensivo del Milan - come l'occasione concessa a Zapata di testa su corner di Malinovskyi- risalta perché è un'eccezione che conferma la regola dell'ottima difesa di Pioli. In caso di scudetto, infatti, il segreto saranno le retrovie della squadra più che l'attacco, seppur quest' ultimo brilli della luce purissima di Leao. Perché è in difesa che, in relazione ai problemi e alle potenzialità, il Milan si è superato. La svolta della stagione è arrivata in inverno, quando Pioli ha perso uno via l'altro i difensori in rosa: Kjaer terminava anzitempo la stagione a inizio dicembre per via della rottura del legamento crociato, Tomori veniva fermato da un problema al menisco a inizio gennaio mentre Romagnoli, investimento a perdere visto il contratto in scadenza, non garantiva continuità per via dei soliti acciacchi muscolari. Il mister si ritrovava con il solo Gabbia che, subito dopo l'obbligatoria promozione a titolare, accusava una fascite plantare.
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L'unico lato positivo per il Milan è che l'ecatombe di difensori si verifica durante il mercato di gennaio, quando si può intervenire per mettere una pezza. Invece la società, a sorpresa, decide di lasciar perdere: o Botman (22enne olandese del Lille) o nessuno, questa è la strategia di Maldini o Massara. Se non puoi arrivare all'obiettivo è meglio arrangiarsi con ciò che si ha - in questo caso, con ciò che rimane -, anche perché nel frattempo Kalulu, in arte terzino, offre sorprendenti prestazioni da centrale d'emergenza.
Ecco la svolta: nella difficoltà, Pioli trova un titolare che concede a Tomori il tempo per tornare in forma e panchina definitivamente Romagnoli, risolvendone l'equivoco-contratto. Pagato 1,2 milioni, Kalulu secondo Transfermarkt ne vale 17. Tomori, invece, è stato pagato 29 e ne vale 45. Insieme valgono 62 milioni. Ma il primo compirà 22 anni a giugno, il secondo ne ha 24 ed entrambi potrebbero avere uno scudetto nel curriculum a breve. Di conseguenza, il loro futuro diventerebbe ancor più luminoso e il loro valore ancora più alto. I numeri confermano che il cambio di marcia nasce nell'avvento della nuova coppia di centrali difensivi. Dal 6 gennaio, prima giornata di ritorno, Kalulu è diventato titolare e dal 13 febbraio, alla 25esima giornata, è stato affiancato dal rientrante Tomori: se nel girone d'andata, il Milan aveva subito 22 gol in 19 gare, in media 1,15 ogni 90', nel ritorno cala a 9 in 18 partite con una media che si abbassa a 0,5.
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Solo il Liverpool ha fatto meglio nell'anno solare dei cinque campionati top, incassandone 9 come i rossoneri ma in una gara in meno. Vuol dire che per una partita su due, al Milan basta un gol per vincere, infatti ha segnato 15 reti in meno dell'Inter eppure è davanti. Quella rossonera è la squadra in A con più clean sheet, cioè le gare terminate senza subire reti: ne vanta 17 su 37 (di cui 16 con Maignan in porta e uno con Tatarusanu), praticamente la metà. Ha senso sottolineare questi dati perché contro il Sassuolo basterà un punto. Se la difesa sarà in giornata e non subirà reti, il Milan sarà aritmeticamente campione d'Italia.