Palle di vetro
Ferrari, la profezia di Leo Turrini che terrorizza Charles Leclerc: "Cosa accadrà in Arabia Saudita"
Obiettivo mondiale? Se la Ferrari si conferma come quella che abbiamo visto in Bahrain, allora è giusto pensarci. Lo crede anche Charles Leclerc: “Ci penso, è chiaro. Ci pensiamo tutti nel team, abbiamo aspettato troppo tempo”, ha detto il monegasco direttamente da Sakhir, prima di rivolare a Maranello. Nel weekend c’è un nuovo impegno, in Arabia Saudita, ma l’entusiasmo nel popolo ferrarista è tanto. Specie dopo due anni di critiche, con il team principal Binotto a fare “da parafulmine” (come ha detto in Bahrain) per evitare malesseri ai suoi uomini. Un precedente che, scrive Leo Turrini su Il Giorno, fa venire vagamente in mente il precedente di Enzo Bearzot, il c.t. della nazionale di calcio che arrivò al campionato del mondo in Spagna del 1982 tra pernacchie e contumelie, per poi vincerlo convincendo nel gioco.
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Leclerc-Paolo Rossi, Sainz-Ciccio Graziani
Leclerc viene visto dal giornalista “nei panni di un Paolo Rossi a 300 all’ora, con Carlitos Sainz a recitare la parte che fu di Ciccio Graziani”. La Ferrari del primo atto del campionato “è stata assolutamente perfetta. La miglior macchina dal venerdì alla domenica. Con il motore migliore, con l’assetto migliore, con l’aerodinamica migliore, con la migliore gestione delle soste ai box — ha scritto Turrini —. Un capolavoro senza sbavature, sublimato dal talento del pilota. Ma si trattava, appunto, della tappa inaugurale di un viaggio che si concluderà soltanto sotto le luci del prossimo Natale. Questo per dire che la strada da percorrere rimane lunghissima”.
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A Jeddah un’altra battaglia
In Arabia Saudita “la Ferrari del 75º compleanno troverà un ambiente completamente diverso — ha aggiunto Turrini sul Giorno —. Una pista velocissima, sebbene disegnata in un contesto cittadino. Avremo modo di renderci conto se la supremazia manifestata tra le dune di Sakhir è stata il prologo di una avventura con il lieto fine”. Proseguirà la battaglia contro Verstappen, con voglia di rivalsa dopo il terribile finale di Sakhir, e Hamilton, poi “soprattutto impareremo se quel parallelo tra Binotto e Bearzot vale più di un auspicio”.